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In occasione della Festa della Donna, abbiamo chiesto a Laura e Cristina di CREAB – Creazioni all’ultimo sfrido* di aiutarci a comprendere le sfide che possono incontrare (e superare) le donne che decidono di svolgere lavori normalmente associati a un ruolo maschile.

*sfrido significa scarto, residuo di lavorazione

“Ciao, sono Laura, sono di Messina e, anche se può sembrare una cosa un po’ bizzarra, sono un fabbro”. Così si presenta Laura Abate, trentenne siciliana, che ha deciso di portare avanti la tradizione di famiglia, aggiungendo però un tocco più creativo.

Laura ama le nuove tecnologie e sta al passo con i tempi: utilizza volentieri la Würth APP, ma trova sempre il tempo per passare personalmente in negozio. Ormai è di casa allo Store di Messina e i nostri conduttori sono per lei ottimi consulenti. Il venditore resta un punto di riferimento, soprattutto a cui rivolgersi per ricevere i consigli giusti e risolvere problemi, anche direttamente in cantiere.

CREAB - Laura e Cristina

Hai sempre voluto fare il fabbro?

L: Sono cresciuta nel mondo dell’officina, pur avendo fatto studi completamente diversi. La ditta “Abate” nasce negli Anni ’50, con mio nonno. Io sono la terza generazione a lavorare in officina. È una tradizione di famiglia: mio padre e i miei zii hanno portato avanti la parte di carpenteria metallica (l’azienda “Metab” è stata fondata nel 1989), mentre noi – la mia amica e collega Cristina ed io – ci occupiamo di arredamento e design con l’azienda “Creab”, nata nel 2012.

Come è nata l’idea di Creab?

L: Creab è nata per gioco, abbiamo iniziato a sperimentare e a mischiare materiali diversi, dagli smalti sintetici alle colle viniliche. Cristina ha preso confidenza con il ferro e io, viceversa, con il legno. Alla fine ci siamo inventate una nuova professione, unendo il lavoro dell’officina al mondo della scenografia. La svolta che ha dato Creab è stata proprio quella di inserire una parte artistica all’interno delle nostre officine. Ma Creab è andata avanti soprattutto per la fiducia assoluta che abbiamo l’una nell’altra!

In cosa fate la differenza?

C: Noi possiamo ideare il pezzo, progettarlo, costruirlo e anche decorarlo: chi viene da noi non ha bisogno di andare da un altro, chi viene da noi ha tutto! Possiamo dare supporto agli architetti, agli ingegneri e anche a committenti privati.

l'officina della creatività festa della donna

La difficoltà è stata inserire una parte artistica all’interno delle nostre officine storiche, ma grazie alla fiducia che abbiamo l’una nell’altra questo sogno continua!

Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato?

L: Abituarci al fatto che il nostro lavoro non ci consenta di riposarci spesso: mentre lavoriamo non possiamo distrarci; mentre consegniamo abbiamo l’apprensione di controllare che tutto sia al posto giusto; quando finiamo, dobbiamo prepararci al prossimo lavoro, tutto diverso! E nel frattempo non possiamo dimenticare di farci pubblicità, perché il lavoro dobbiamo anche cercarcelo!

Come reagiscono le persone che trovano due donne in officina?

L: Chi entra in officina ogni tanto si chiede come mai c’è questa presenza femminile: c’è chi resta un po’ deluso e chi, invece, resta più affascinato. Devo dire che, però, alla fine riusciamo sempre a conquistare i nostri clienti! Cristina ed io abbiamo unito le nostre competenze e le nostre esperienze per creare un ambiente che molti ormai chiamano “OFFICINA CREATIVA”, proprio perché è un posto dove gli oggetti prendono forma.

C: Ho lavorato anni nel mondo della scenografia, possiamo dire che ho l’occhio allenato quando si tratta di allestire o arredare grandi spazi.

L: Io sono la parte più forte della coppia! Non ho paura a guidare il camion, a saldare, a smerigliare, a fare tutte quelle cose che di solito si pensa possano essere fatte solo da un uomo.

l'officina della creatività festa della donna

Qual è il più grande complimento che avete ricevuto per uno dei vostri lavori?

C: Il complimento più grande per noi, non è fatto di parole, ma di fatti…. chi compra un oggetto creato dalla nostra mente e dalle nostre mani ci fa la lusinga più bella!

Quale consiglio daresti a una donna che vuole diventare fabbro?

L: Naturalmente di frequentare dei corsi (come per esempio i corsi professionali Würth) e di avere tanta, tanta pazienza! Questo lavoro deve essere una passione, non è facile svegliarsi e decidere di farlo. In ogni caso, chi chiude gli occhi, pensa a qualcosa e riesce a crearlo con le proprie mani, ha in mano un vero tesoro!