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I lavori di ammodernamento, revamping e adeguamento alla sicurezza delle quasi-macchine, macchine e linee produttive nelle fabbriche possono beneficiare del nuovo credito d’imposta Piano Industria 4.0, che sostituisce l’iperammortamento previsto dalla Legge di Bilancio. L’obiettivo resta quello di fornire agli imprenditori un utile strumento di riduzione dei costi fiscali e un mezzo per la rapida trasformazione tecnologica e digitale della propria impresa.

Come funzionava l’Iperammortamento 2019

Il Piano Industria 4.0 – varato con la Legge di Bilancio 2017 (Legge 232/2016) e rinnovato con le Leggi di Bilancio 2018 e 2019 – consentiva di avere una maggiorazione delle quote di ammortamento per una serie di beni previsti dalla norma. Nel 2019 si introduceva un meccanismo a scaglioni differenziati sulla base degli investimenti effettuati, come riportato nella tabella seguente:

Valore investimenti (€) Quota Maggiorazione 2019 Maggiorazione 2018
Inferiore a 2,5 milioni 270% 170% 150%
Tra 2,5 milioni e 10 milioni 200% 100% 150%
Tra 10 milioni e 20 milioni 150% 50% 150%
Oltre 20 milioni 100% 0% 150%

A cura di Contec Industry | Gruppo Contec, la società che si occupa di processi industriali, impianti e macchine, lavorando su progetti di innovazione, sicurezza e sostenibilità ambientale.

L’iperammortamento include i beni materiali elencati nell’Allegato A della Legge 232/2016, i quali devono rientrare in appropriate categorie e rispettare determinate caratteristiche prefissate.

Per chi beneficia dell’iperammortamento per almeno un bene è possibile godere di agevolazioni anche per gli acquisti di beni immateriali (ovvero software stand-alone) ricompresi nell’Allegato B della stessa Legge, che godono di superammortamento al 140%, percentuale rimasta inalterata nel 2019.

I due allegati A e B rappresentano una sorta di “lista della spesa” contenente una serie di punti, ciascuno corrispondente a una classe di beni che può godere del beneficio fiscale introdotto. Ci sono naturalmente una serie di requisiti da rispettare, sia fiscali che tecnici.

La relazione tra iperammortamento e Direttiva Macchine

Un’opportunità per le aziende: il revamping

L’adeguamento normativo alla Direttiva Macchine trova spazio nell’ambito del Piano Industria 4.0 anche come opportunità positiva.

La norma include tra i beni beneficiari dell’iperammortamento del Gruppo I dell’Allegato A:

  • dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti
  • tra questi, sono inclusi anche package e componenti di impianto purché assicurino che la macchina o l’impianto oggetto di ammodernamento rispettino – grazie all’ammodernamento – le caratteristiche obbligatorie e le ulteriori caratteristiche.

Il MISE ha inoltre chiarito in una FAQ ufficiale che, in linea con quanto previsto dalla Direttiva Macchine, ogni volta che vengono introdotte modifiche sostanziali rispetto alla macchina originaria è necessaria una nuova marcatura CE.

Nel caso di revamping per una macchina costruita prima del 1996, e quindi sprovvista della marchiatura CE, per ottemperare al requisito della rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene sul lavoro non è sufficiente uniformarsi all’allegato V del Decreto Legislativo 81/08.

Casi applicativi

LINEE COMPLESSE E INSIEMI DI MACCHINE

All’interno delle aziende spesso si configura il caso di macchine di diversi fornitori assemblate e unite una in serie all’altra per formare un’unica linea produttiva. Tali macchine sono spesso dotate di marcatura CE di diversi fabbricanti, ma non sempre sono dotate di marcatura CE d’insieme. Non sempre inoltre tali linee sono interconnesse al sistema fabbrica e in linea con lo sviluppo tecnologico odierno.

Il Piano Industria 4.0 anche in casi come questi fornisce interessanti incentivi.

La circolare 4/E chiarisce che i beni del Gruppo I sono costituiti da macchine così come intese ai sensi della Direttiva Macchine 42/2006/CE lettera a, includendo sia le macchine isolate sia gli insiemi di macchine (linee produttive). Tali beni devono quindi rispettare la suddetta Direttiva e presentare opportuna Dichiarazione CE.

Inoltre, la Guida Europea alla Direttiva Macchine indica che un “insieme di macchine” è definito quando tutti i seguenti punti sono attesi. Ossia quando le unità costitutive sono:

  • montate insieme al fine di assolvere una funzione comune, come la produzione di un dato prodotto;
  • collegate in modo funzionale in modo tale che il funzionamento di ciascuna unità influisce direttamente sul funzionamento di altre unità o dell’insieme nel suo complesso; e quindi è necessaria una valutazione dei rischi per tutto l’insieme;
  • le unità costitutive dell’insieme hanno un sistema di comando comune.

QUASI-MACCHINE

Un altro caso interessante è quello della quasi-macchina. All’interno della fabbrica possono essere presenti delle quasi-macchine con Dichiarazione CE di tipo IIB. Queste quasi-macchine non possono essere messe in uso fintantoché non vengono “incorporate” in una macchina e vengono marcate CE con Dichiarazione CE di tipo IIA. Sia la Direttiva Macchine che la circolare 4/E e successivi chiarimenti, impongono quindi che la macchina per essere messa in uso e godere del beneficio fiscale sia marcata CE come “macchina”.

Anche in questo caso il Piano Industria 4.0 fornisce interessanti spunti di intervento.

Affrontare gli investimenti Industria 4.0

Gli imprenditori dovranno porre particolare attenzione a mettere in campo gli investimenti in maniera adeguata, sia quelli in macchine nuove che su lavori di revamping e adeguamento di macchine esistenti, analizzando i requisiti tecnici e fiscali già in fase di ordine dei beni.

Per i beni dal valore superiore ai 500.000€ è necessaria una perizia tecnica giurata svolta da perito industriale o ingegnere, accompagnata da un’analisi tecnica. Sotto i 500.000€ si può comunque produrre una perizia tecnica giurata, ma è altresì sufficiente una dichiarazione del legale rappresentante.

Anche i lavori di adeguamento del parco macchine esistente e di messa a norma delle quasi-macchine e macchine possono beneficiare dell’incentivo nella misura in cui soddisfano la definizione contenuta nella circolare 4/E e successivi chiarimenti, fornendo agli imprenditori un ulteriore e utile beneficio fiscale.

Articolo dell’Ing. Luca Reppele, Direttore Tecnico di Contec Industry.

SERVIZI INGEGNERISTICI PER LE AZIENDE
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