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Con il termine Green Public Procurement (GPP), o Appalti Verdi, vengono indicate quelle procedure di acquisto grazie alle quali la Pubblica Amministrazione (PA) riesce ad entrare in possesso di “prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute umana e sull’ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo” (US EPA 1995).

L’Italia ha reso obbligatoria per la Pubblica Amministrazione (PA) l’applicazione dei principi propri degli Appalti Verdi alle procedure di acquisto di beni, servizi e lavori attraverso l’art. 34 del Dlgs 50/2016 e s.m.i. (Codice dei contratti pubblici), con lo scopo di razionalizzare gli acquisti e i consumi delle stazioni appaltanti incrementandone, al tempo stesso, la qualità ambientale, così come esplicitato nel Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della PA (PAN GPP).

criteri ambientali minimi

A cura dell’Agenzia CasaClima.

I Criteri Ambientali Minimi definiscono pertanto i requisiti ambientali richiesti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

Criteri Ambientali Minimi: per quali settori devono essere definiti?

Le categorie merceologiche per le quali il MATTM deve definire i Criteri Ambientali Minimi vengono individuate all’interno del PAN GPP tra le cosiddette categorie di forniture e affidamenti prioritarie, ossia che si caratterizzano per un volume di costo rilevante per la spesa pubblica, in grado di incidere sensibilmente e positivamente sulla riduzione dell’impatto ambientale associabile alle procedure pubbliche di acquisto e abbastanza mature commercialmente per poter essere diffuse sul mercato senza rischi. Questo implica ovviamente, che i CAM debbano essere sottoposti ad una continua revisione e che, nel tempo, le categorie merceologiche cui si rivolgono possano cambiare in funzione dell’evoluzione tecnologica e di mercato.

Al di là della specifica categoria di beni o servizi cui sono riferiti, i Decreti Ministeriali sui CAM si caratterizzano per una struttura di base simile. Nella Premessa viene riportata la normativa ambientale e sociale di riferimento e vengono fornite indicazioni utili alle PA sia per l’analisi dei fabbisogni che per l’espletamento della gara di appalto. I Criteri Ambientali Minimi veri e propri, associati alla categoria merceologica cui il DM si riferisce, sono riportati all’interno delle sezioni che riguardano la Selezione dei candidati, le Specifiche tecniche, i Criteri premianti (o Criteri di Aggiudicazione) e le Clausole contrattuali (o Condizioni di Esecuzione). I DM sui CAM specificano anche quali sono le procedure di verifica o i mezzi di prova attraverso cui dimostrare il rispetto del criterio.

I Criteri Ambientali Minimi nell’edilizia

Per quanto riguarda l’edilizia, i Criteri Ambientali Minimi relativi sono stato approvati con il DM 11 ottobre 2017 (Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici), definito comunemente come CAM Edilizia. La struttura del Decreto è analoga a quella descritta nel capoverso precedente, ma le Specifiche Tecniche vengono suddivise in 4 macroaree:

Dalla data di entrata in vigore dell’art. 34 del Codice appalti, diversi operatori economici di settore hanno evidenziato come l’obbligatorietà per la PA di dover recepire il CAM Edilizia abbia ostacolato la partecipazione alle procedure di gara per le micro, piccole e medie imprese edili (PMI). Gli stakeholder del settore edile hanno evidenziato come i criteri che presentano maggiori problematiche applicative siano quelli relativi alla Selezione dei candidati, che possono rappresentare un vero e proprio sbarramento per le realtà produttive di minore dimensione, soprattutto quando l’oggetto dell’appalto non si caratterizza per un’elevate rilevanza.

Per ovviare a questo problema, l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha avviato un tavolo tecnico con le principali associazioni di categoria delle imprese operanti nel settore edile, di concerto con il MATTM e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per definire delle Linee guida di supporto alle Stazioni Appaltanti (SA) nell’applicazione del CAM Edilizia. Tra ottobre e novembre 2019 è stata aperta una fase di consultazione con gli stakeholder non direttamente coinvolti nella stesura delle Linee Guida, affinché evidenziassero eventuali criticità non ancora chiarite. Il 04 maggio 2020, però, in attesa della nuova versione del CAM Edilizia, l’ANAC ha deciso di sospendere le attività legate all’adozione delle suddette Linee Guida.


A cura dell’Ing. Anna Maria Atzeri, responsabile del progetto INTERREG ITA/AU GPP4Build nel reparto Ricerca e Sviluppo dell’Agenzia CasaClima. L’obiettivo principale del progetto GPP4Build è quello di sviluppare un network transfrontaliero per supportare le PMI che vogliano partecipare alle gare d’appalto di progetti di edilizia sostenibile o procedere alla certificazione ambientale di nuovi prodotti e progetti edilizi a ridotto impatto ambientale.