Semilavorati su misura e strumenti di presentazione e di vendita evoluti: tutto questo è Wüdesto, la soluzione in grado di supportare i falegnami nell’intero processo di realizzazione di arredi su misura di alta qualità.
Con oltre 2.500 varianti di semilavorati in legno e finiture su misura, Wüdesto consente di ridurre i tempi di lavoro dei falegnami e far crescere business e progetti.
I pionieri della Mixed Reality in Italia
D’Ambruoso Arredamenti è una falegnameria che nasce nel 1984 nel borgo di Conversano (BA), per volere di papà Pietro. La passione per l’arredamento e la falegnameria è stata tramandata ai figli Lello e Nico, che oggi gestiscono il laboratorio e due virtual show room nella città di Conversano, sposando tradizione e tecnologia.
È proprio l’intuito verso l’innovazione che ha spinto la famiglia D’Ambruoso a investire, già nel 2013, nella tecnologia Wüdesto e nella Mixed Reality, attestandosi primi clienti in Italia.
Quali sono i valori su cui basate il vostro servizio?
La nostra falegnameria si basa sulla perfetta sinergia tra tradizione e innovazione: il primo valore l’abbiamo ereditata da nostro papà che ha fondato l’impresa, il secondo invece rappresenta il contributo mio e di mio fratello, la seconda generazione di D’Ambruoso Arredamenti.
Sviluppiamo ogni progetto mettendo il cliente al centro, in quanto coproduttore di quello che stiamo realizzando. Siamo convinti che il nostro ruolo sia quello di una matita: dobbiamo disegnare, proprio come una matita, quello che il cliente ha in mente per renderlo reale. Con la tecnologia Wüdesto facciamo molto di più: disegniamo e rendiamo reale anche quello che i clienti non possono immaginare. È un valore aggiunto che non tutte le falegnamerie possono offrire e per noi è un vero e proprio “cavallo di battaglia”.
Come vedete il futuro della falegnameria in Italia?
La falegnameria, come tutti i settori artigianali, deve affidarsi all’evoluzione per poter crescere. Oggi rimanere al passo con il tempo è essenziale per progredire e offrire sempre più novità ai clienti.
Abbiamo investito nella tecnologia Wüdesto nel 2013 e siamo stati i primi in Italia: esisteva ancora solo la demo quando abbiamo deciso di acquistare il programma e in Italia era una novità assoluta! Ci siamo lanciati verso qualcosa che nessuno aveva, ci abbiamo creduto e ad oggi non posso immaginare la nostra attività senza Wüdesto e la mixed reality.
Il falegname di una volta non esiste più, il mercato è cambiato e il suo ruolo di conseguenza si è mutato per andare incontro alle richieste dei clienti. È importante però che la qualità resti immutata, perché la mano di un vero falegname si deve riconoscere sempre!
Con la tecnologia Wüdesto facciamo molto di più: disegniamo e rendiamo reale anche quello che i clienti non possono immaginare. È un valore aggiunto che non tutte le falegnamerie possono offrire e per noi è un vero e proprio “cavallo di battaglia”.
Siete stati i primi clienti in Italia ad aderire al progetto Wüdesto e siete oggi riconosciuti come un brand all’avanguardia nel territorio. Quanto sono implementate le vendite con la tecnologia?
In modo esponenziale! Già dai primi mesi di utilizzo di Wüdesto, riuscivamo a vendere l’80% di quello che disegnavamo e il fatturato è cresciuto, e tuttora incrementa, del 15% l’anno. Wüdesto ha anche trasformato la produzione: prima della tecnologia la produzione era divisa tra salotti e cucine, ma con Wüdesto ci siamo dedicati quasi totalmente all’arredamento di cucine. Questo cambio di direzione era il nostro obiettivo: le cucine hanno un mercato più ampio e possiamo sbizzarrirci nel progettarle, ci divertiamo proprio!
Oggi, quindi, il 70% della nostra produzione è dedicata all’arredamento di cucine. Si tratta di uno spazio della casa dove il cliente sente maggiormente l’esigenza di “vedere” quello che poi avrà in casa e con Wüdesto riusciamo ad andare dritto all’obiettivo, colpendo le emozioni del cliente. La stessa cosa avviene con la mixed reality: emozioniamo gente di ogni età! Siamo orgogliosi di essere gli unici sul territorio a offrire una finestra aperta sui nostri laboratori e uno sguardo sull’interno processo, dal prodotto grezzo alla finitura.
Siete la prima azienda ad avere adottato anche la Mixed reality a livello nazionale. Avreste immaginato una crescita tale con l’utilizzo dell’innovazione?
Sapevamo in anticipo dell’uscita sul mercato della mixed reality applicata alla falegnameria, perché visitiamo spesso le fiere di settore. Lo abbiamo acquistato praticamente ad occhi chiusi!
Per noi rappresenta uno strumento ulteriore per disegnare quello che il cliente immagina e, in più, ci consente di mostrarlo a domicilio: il cliente vede l’arredo che avrà alla fine del progetto, direttamente in casa propria. È un vantaggio significativo per noi artigiani e per il cliente stesso.
Quando abbiamo adottato Wüdesto, nel 2013, la falegnameria stava attraversando un momento delicato: ci voleva una svolta e Wüdesto è stato uno tzunami! Oggi non posso immaginare il mio lavoro senza questa tecnologia, tanto meno il servizio che offriamo ai clienti senza la mixed reality.
Con Wüdesto riusciamo ad andare dritto all’obiettivo, colpendo le emozioni del cliente. La stessa cosa avviene con la mixed reality: emozioniamo gente di ogni età!
Grazie all’utilizzo di Wüdesto i clienti vi riconoscono come affidabili e innovativi, questo vi consente di mantenere una fascia di prezzo più alta rispetto ai competitor?
Si, abbiamo una fascia di prezzo più alta rispetto ai competitor, ma anche prima di Wüdesto. La nostra forza è la qualità: i clienti sanno che da noi trovano l’arredamento che i competitor non offrono, lo coprogettano e lo vedono fin da subito.
Grazie alla tecnologia Wüdesto, che influenza avete nella categoria della falegnameria del territorio?
La nostra falegnameria è un vero e proprio brand. Lavoriamo con campagne pubblicitarie e ci esponiamo spesso, non abbiamo paura a lanciarci nelle novità. I nostri clienti ci vedono come innovativi e anche affidabili perché possono vedere l’intero processo di produzione del progetto. Inoltre, grazie a Wüdesto, possiamo offrire una vasta gamma di semilavorati, che altrimenti non potremmo produrre. Ritengo però che la tecnologia non sia l’unica chiave per crescere nel settore: è sempre importante trovare il giusto equilibrio tra innovazione e qualità, perché il cliente si accorge subito se la qualità non è all’altezza del progetto.
Nel territorio siamo un esempio da seguire. Con le nostre lenti della mixed reality abbiamo anche aiutato architetti locali a presentare i loro progetti, perché sappiamo che rappresentano una marcia in più e sono trasversali nel settore.