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La posa del serramento è la fase cruciale per determinarne la qualità complessiva. Anche il serramento con le prestazioni migliori rischia di vedere vanificata la propria efficacia termica e acustica se viene posato male. In fase progettuale è quindi molto importante studiare i dettagli costruttivi dei nodi di collegamento infisso e parete esterna, senza trascurare gli aspetti di tenuta al vento e all’aria in corrispondenza del foro finestra per evitare il rischio di formazione di condensa e danni agli elementi costruttivi.

A cura dell’Agenzia CasaClima.

CHI FA CHE COSA

La progettazione e la posa in opera di un serramento coinvolgono numerose figure professionali che adempiono a ruoli diversi, tutti necessari e ugualmente importanti, ma che non devono sovrapporsi fra loro. La distinzione dei ruoli e, quindi, delle responsabilità è stata determinata dalla norma UNI 10818:2015 che individua cinque figure principali: il progettista, il direttore dei lavori, il produttore, l’installatore e il costruttore edile e affida ad ognuno di loro ruoli e responsabilità precise.

Con la serie delle norme UNI 11673 si è voluto invece specificare le modalità corrette della posa in opera e i requisiti in termini di conoscenza ed abilità che devono possedere gli installatori affinché nel montaggio il serramento mantenga inalterate le sue qualità costruttive.

Il piano di posa del serramento

Il primo passo è quello di definire il piano di posa del serramento. Questo aspetto è in parte legato alla tradizione costruttiva locale e all’abitudine dell’utente, oltre che alla tipologia costruttiva utilizzata. Ciononostante, è bene rilevare che la scelta del piano di posa del serramento è fondamentale e influisce sull’andamento delle temperature nel nodo costruttivo e quindi sull’efficacia della posa.

  • La posa a filo esterno della muratura è particolarmente indicata nel caso di edifici con cappotto esterno, in quanto riduce il ponte termico tra parete e infisso e consente un buon piano di ancoraggio del serramento sulla parete. Il telaio, infatti, è fissato al controtelaio, realizzato in legno o con altri materiali a conducibilità termica ridotta, adeguatamente predisposto nella muratura. La posa del cappotto esterno può così assicurare una buona copertura del telaio fisso garantendo al serramento temperature superficiali interne elevate.
  • La posa in mezzeria della muratura (posa “in mazzetta”) può essere indicata nel caso di murature realizzate senza cappotto esterno con blocchi in laterizio porizzato o in calcestruzzo cellulare di elevato spessore. Nel caso di pareti con coibentazione a cappotto questa soluzione può essere adottata con l’accortezza di coibentare adeguatamente anche le spallette laterali del foro finestra.
  • La posa a filo interno è largamente diffusa in alcune tradizioni costruttive locali, in quanto consente un’apertura totale del serramento. Dal punto di vista termico non è però la soluzione ottimale, in quanto sposta il serramento verso l’ambiente interno aumentando il rischio di avere basse temperature superficiali interne a causa del ponte termico tra infisso e parete. Nel caso di coibentazione esterna a cappotto questa soluzione è sconsigliabile, in quanto richiederebbe di coibentare con spessori elevati di isolante le spallette del foro finestra. La posa a filo interno può essere invece consigliata in caso di riqualificazione energetica con coibentazione interna, in quanto la presenza della coibentazione riesce a ridurre il ponte termico tra parete e infisso e quindi ad aumentare le temperature superficiali in corrispondenza del serramento.

Coibentazione dell’imbotte della finestra

Coibentazione dell’imbotte della finestra sezione orizzontale standard

La connessione tra serramento e parete costituisce un punto delicato, sia per la mitigazione dei ponti termici sia per la realizzazione delle sigillature e delle impermeabilizzazione atte a garantire la tenuta all’aria, al vento e all’acqua.

Elementi di posa

Per la posa del serramento si devono prevedere accessori che garantiscano la continuità dell’isolamento termico, ma anche della tenuta all’aria e al vento del nodo.

Controtelaio

Il controtelaio (o falso telaio) è un elemento strettamente legato alla tradizione costruttiva italiana, che consente di finire le opere murarie prima dell’installazione delle finestre. Il controtelaio può essere realizzato in legno, PVC o altri materiali isolanti e con buone prestazioni meccaniche e ha il compito di creare una riquadratura all’interno del foro murario in cui il serramento sarà successivamente posizionato, diventando l’elemento di ancoraggio alla parete esterna.

Esso deve quindi garantire:

  • un adeguato fissaggio al muro;
  • un ottimo fissaggio del serramento;
  • una buona prestazione termica;
  • una buona prestazione acustica.

È necessario che il controtelaio garantisca tali prestazioni su tutti e quattro i lati, ossia anche sulla traversa inferiore in modo da non consentire la formazione di ponti termici dovuti al davanzale passante. Il “moderno” controtelaio, per essere coerente con le prestazioni termiche delle finestre, deve essere scelto in relazione alla tipologia di infisso da montare e alle prestazioni energetiche che si vogliono raggiungere.

Sistemi di fissaggio

Il sistema di fissaggio di un serramento deve garantire il trasferimento dei carichi (peso del serramento e carico del vento) alla struttura muraria. Il telaio della finestra deve essere fissato al telaio con tasselli speciali e alla distanza prescritta.

Accessori per la tenuta all’aria e al vento

La tenuta all’aria e la tenuta al vento del nodo finestra sono fondamentali per garantire comfort interno, ridotte dispersioni termiche, un buon isolamento acustico e per ridurre il rischio di formazione di muffa, condensa e conseguente danno ai componenti edilizi. La connessione tra il serramento e la parete va quindi studiata prevedendo una serie di accorgimenti e materiali adatti allo scopo.

Materiali per la sigillatura

La connessione strutturale della finestra al muro è suddivisa in tre livelli di tenuta per i quali devono essere selezionati materiali di sigillatura con specifiche proprietà.

  • La tenuta all’aria deve essere soddisfatta all’interno dell’infisso, per evitare che si creino flussi di aria dall’interno verso l’esterno. Questo porterebbe alla perdita di calore e aumenterebbe l’eventualità di formazioni di condensa nei giunti con conseguenti danni strutturali;
  • Le superfici di contatto tra muro e finestra devono essere resistenti alla pioggia battente e al vento.

Guaine/pellicole

Mentre un materiale isolante contrasta il passaggio di calore, un materiale impermeabilizzante, definito convenzionalmente guaina o membrana, può avere funzione di tenuta all’acqua, di barriera/freno al vapore acqueo e di tenuta all’aria. La direttiva CasaClima prescrive il controllo della permeabilità all’aria degli edifici isolati.

Il nastro autoespandente precompresso

Il nastro autoespandente per infissi è costituito da una guarnizione in poliuretano espanso a celle aperte. Il nastro è fornito in condizioni di forte precompressione (rotoli precompressi con autoadesivo su un lato). Si applica intorno alla finestra e, espandendosi dopo poco tempo, riempie completamente il giunto. Questa caratteristica ne favorisce l’utilizzo come guarnizione esterna nei giunti di installazione dei serramenti, consentendo la perfetta aderenza a superfici dove altri materiali possono avere dei problemi, come le superfici intonacate, cartongesso e superfici ruvide in genere. È idrorepellente ma aperto alla diffusione del vapore in modo che l’umidità possa uscire all’esterno. Le prestazioni della guarnizione (tenuta all’acqua, abbattimento acustico e termico) sono influenzate dal suo grado di compressione, tanto maggiore è il grado di compressione e tanto maggiore sarà la sua tenuta.

Sigillanti fluidi

Fondamentale caratteristica dei materiali sigillanti è la loro capacità di assorbire i movimenti delle superfici di aderenza: tale capacità dipende dal tipo di materiale e dallo spessore del sigillante e viene indicata in percentuale. Per garantire una buona elasticità e una buona adesione su entrambi i lati del sigillante, è fondamentale, che, in presenza di una fuga profonda, venga inserito un fondo-giunto (normalmente in polietilene PE) sul quale il sigillante non aderisca e che consenta il movimento del prodotto sotto sollecitazioni esterne.

Schiume poliuretaniche monocomponente

Le fughe fra telaio fisso e controtelaio possono venire riempite da materiali poliuretanici schiumosi. Tali schiume si trovano in bombolette sotto pressione in forma liquida: a contatto con l’aria tali materiali reagiscono con l’umidità esterna e assumono una forma semirigida, poco sensibile all’acqua e adesiva. Le schiume presenti sul mercato sono innumerevoli e si differenziano per tempi di indurimento, classe di resistenza al fuoco, resistenza a trazione, recupero elastico.

Negli ultimi anni si sono sviluppati prodotti poliuretanici monocomponenti in grado di raggiungere elevati gradi di elasticità (ovvero un recupero elastico almeno del 70%) ed una buona resistenza all’invecchiamento. Anche se la schiuma ha buone caratteristiche termiche e acustiche, lo stesso non si può dire per la permeabilità al vapore e la tenuta agli agenti atmosferici, per questo deve essere protetta.

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