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Al termine del Würth Experience Day che si è tenuto nella bellissima sede della Dallara Academy, abbiamo posto alcune domande ad Andrea Pontremoli, AD di Dallara Automobili.

Nel mondo delle gare automobilistiche vincere è l’unica cosa che conta. In quello delle imprese?

Aggiungo una cosa sul vincere: nel mondo delle gare o vinci o impari. Nel mondo delle imprese è uguale. Quindi, o tu sei leader e detti agli altri cosa devono fare e come devono lavorare oppure impari da quelli che sono davanti a te come fare, perché la scelta è quella.

L’azienda Dallara è cresciuta molto con la sua guida. Quali sono stati i punti di forza?

I punti di forza li ho trovati, come la capacità delle persone e i valori dell’azienda. Il payoff di Dallara era ed è “la ricerca dell’eccellenza“, due parole che vogliono dire che non posso mai stare fermo, perché continuo a cercare e l’eccellenza si sposta; quindi, vado sempre alla doppia velocità.
Il fatto di Dallara che è potuta crescere… è stato forse di dargli una dimensione più internazionale e più strutturata; la managerializzazione e la digitalizzazione hanno permesso di automatizzare certi processi e di dare la possibilità di scalare verso l’alto.

Un consiglio che vuole dare a un giovane manager o imprenditore?

Il consiglio, per la persona, è sempre quello di seguire la propria passione. Cerca di fare un mestiere che almeno ti diverta, perché se devi anche non divertirti ci passi la vita male. Dal punto di vista business, secondo me, il fatto di poter pensare a un futuro dove la mia azienda ha un posizionamento per fare la differenza, ti aiuta a ripensare l’azienda. Perché noi pensiamo sempre all’azienda su quello che fa, non sul che cosa l’azienda può cambiare nel futuro delle altre aziende o dei clienti o della società stessa.

Come sta andando l’esperienza del MUNER (Motorvehicle University of Emilia-Romagna)?

Sicuramente è un’esperienza bellissima perché ci dà la possibilità di portare in Emilia-Romagna i migliori talenti del mondo che vogliono studiare le automobili, non solo quelle di oggi ma in particolare le automobili del futuro. Sono in fondo quei signori che ci permetteranno di costruire le automobili del futuro. Sta a noi mettere a loro disposizione il nostro sapere: in molti casi oltre ai professori dell’università ci sono i nostri ingegneri che tengono le lezioni. Poi diamo anche la disponibilità degli strumenti che noi usiamo, che in molti casi gli studenti vedono solo in fotografia nei libri, tipo la galleria del vento piuttosto che il simulatore di guida. Ecco, potergli dare tutto questo spettro insieme gli dà la possibilità di fare un salto in avanti sull’innovazione che porta a noi idee nuove. Quindi sto togliendo un po’ tutte quelle che sono le inibizioni e gli alibi di dire “vorrei fare ma non posso”… puoi fare quello che vuoi, quindi dimmi che cosa vuoi fare.

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