Il miglioramento del livello di qualità di vita richiede standard sempre più elevati e una crescente attenzione alla definizione dei requisiti microclimatici per garantire adeguate condizioni di benessere negli spazi in cui l’uomo vive e lavora.
La qualità dell’aria negli ambienti confinati svolge un ruolo fondamentale ed è considerata un importante fattore per la salute pubblica da più di un centinaio di anni, ovvero dall’inizio della rivoluzione sull’igiene, avvenuta intorno al 1850. L’argomento, approfondito in diversi studi ambientali, è diventato una tematica dominante intorno agli anni ’60.
I fattori ambientali più importanti per garantire il benessere degli occupanti sono il microclima interno, la concentrazione di sostanze inquinanti disperse nell’aria, la qualità e l’intensità luminosa e acustica.
A cura dell’Agenzia CasaClima.
Per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti è possibile installare sistemi impiantistici per il controllo e la pulizia dell’aria, ma la strategia migliore rimane la limitazione delle fonti di inquinanti, scegliendo accuratamente i materiali edili e gli arredi.
La normativa
In Italia non esiste una legislazione specifica per il controllo della qualità dell’aria indoor negli edifici. Esistono prescrizioni che vengono date dai Comuni nell’ambito del Regolamento di Igiene e Sanità e che fissano dei parametri di salubrità per le abitazioni.
Linee guida
Per quanto riguarda le linee guida, l’Accordo Ministero della Salute, Regioni e Province autonome del 27/09/2001, riporta le Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati e fornisce le linee di indirizzo tecnico indispensabili per la realizzazione di un Programma Nazionale di Prevenzione negli ambienti indoor.
Per gli ambienti di lavoro sono state pubblicate nel 2006 le Linee guida su microclima, aerazione e illuminazione nei posti di lavoro, realizzate dal Coordinamento tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Quadro normativo
Il panorama normativo risulta invece ancora in evoluzione. Nuovi approcci e valori limite sono in fase di revisione sia a livello europeo (UNI EN 15251:2008 “Criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica”) che italiano (UNI EN 10339:1995 “Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura”).
La qualità dell’aria nelle certificazioni di sostenibilità CasaClima
Negli ultimi anni il progetto CasaClima è stato ampliato con lo scopo di valutare aspetti che possano tener conto dell’impatto dell’edificio sia sulle risorse che sull’uomo. In particolare è stata sviluppata la certificazione CasaClima Nature, base per la realizzazione dei progetti di valutazione per gli edifici non residenziali: ClimaHotel, per strutture ricettive, CasaClima Work&Life per edifici adibiti a uffici, CasaClima Wine per cantine vinicole e CasaClima School per le scuole.
Queste certificazioni di sostenibilità non si limitano a considerare solo gli aspetti legati ai consumi energetici, ma introducono criteri di valutazione che interessano tutti gli ambiti, dai materiali da costruzione al consumo di acqua, alla qualità di vita degli occupanti.
Per quanto riguarda il controllo della qualità dell’aria, le certificazioni di sostenibilità considerano i seguenti aspetti:
• prodotti liquidi per interno
• prodotti a base di legno incollato
• protezione dal gas radon.
PRODOTTI LIQUIDI PER INTERNO
I composti organici volatili (VOC) sono un gruppo di sostanze che hanno la capacità di evaporare facilmente a temperatura ambiente.
Rientrano in questa categoria più di 300 sostanze organiche, tra cui le più note sono:
I prodotti liquidi per interno comunemente in commercio (vernici, lacche, impregnanti, etc.) contengono composti organici volatili, alcuni dei quali possono provocare effetti dannosi nei confronti sia dell’uomo che dell’ambiente, tra cui odori sgradevoli, irritazione e tossicità.
Per limitare la concentrazione di questi composti negli edifici le certificazioni di sostenibilità CasaClima prevedono che, in assenza di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC), venga verificato il contenuto di sostanze presenti in questi prodotti. In particolare il protocollo prevede, oltre al controllo delle frasi di rischio sulle schede di sicurezza, dei limiti di concentrazione di VOC e di metalli pesanti.
Per la verifica di conformità al criterio devono essere controllati tutti i prodotti liquidi (vernici, pitture, impregnanti, lacche, primer, etc.) applicati sulle superfici che si trovano all’interno dello strato di tenuta all’aria. Nel caso in cui non siano soddisfatti i requisiti è richiesta una verifica della qualità dell’aria mediante misurazione a fine costruzione. Il rilevamento nell’ambiente deve essere eseguito ai sensi della UNI EN ISO 16000 oppure della UNI EN 14412.
PRODOTTI A BASE DI LEGNO INCOLLATO
La formaldeide è un composto organico volatile appartenente alla famiglia delle aldeidi. A temperatura ambiente è un gas incolore dall’odore acre e pungente, molto solubile in acqua ed estremamente reattivo.
Ne viene fatto largo utilizzo nelle produzioni più varie, nelle resine sintetiche usate come collanti o leganti nella fabbricazione di pannelli e mobili di truciolato e compensato, nei conservanti, negli isolanti e nei tessuti. Il suo impiego è ampiamente diffuso anche nelle abitazioni dove si trovano materiali e manufatti contenenti formaldeide libera o che sono stati prodotti utilizzando tale sostanza.
Negli ambienti interni la formaldeide è spesso indicata come la principale causa di una scadente o cattiva qualità dell’aria e alcuni studi imputano alla presenza di questa sostanza le manifestazioni tipiche della sindrome dell’edificio malato (Sick Building Sindrome). Nel 2004 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato la formaldeide nel gruppo 1 dei cancerogeni, cioè nei cancerogeni certi per l’uomo per inalazione.
I prodotti a base di legno incollato vengono classificati proprio in base alle emissioni di formaldeide seguendo i criteri delineati nelle norme tecniche di settore e riassunti nell’appendice B della UNI EN 13986. Questi materiali possono essere classificati come E1 o E2, dove con E1 vengono indicati i cosiddetti prodotti “a basse emissioni” che devono presentare emissioni minori o uguali a 0,10 ppm (0,124 mg/m³), misurate con il metodo della camera di prova (UNI EN 717-1).
Nel nostro paese con il D.M. 10.10.2008 è stata vietata l’immissione in commercio di pannelli a base di legno se il rilascio nell’ambiente supera il valore di 0,10 ppm.
Al fine di una maggior tutela della salute delle persone, le certificazioni di sostenibilità CasaClima prevedono che, in assenza di un impianto di ventilazione, negli ambienti interni possano essere utilizzati solo materiali e prodotti a base di legno incollato con emissione di formaldeide inferiore o uguale a 0,05 ppm (0,062 mg/m³), valore che corrisponde alla metà del limite considerato dalla classificazione E1.
Analogamente ai prodotti liquidi devono essere verificati tutti gli elementi interni all’involucro riscaldato (travi, pannelli portanti e non portanti, pavimenti, rivestimenti, ecc.) con superficie di emissione all’interno dello strato di tenuta all’aria.
LA PROTEZIONE DAL GAS RADON
Il radon (Rn-222) è un gas nobile, incolore, inodore, insapore e quasi inerte presente in tracce nel sottosuolo. È un prodotto radioattivo derivante dal decadimento dell’uranio. Le rocce che hanno un maggiore contenuto d’uranio/radio (tufi, granito e porfido) possono emanare maggiori quantità di radon così come è più facile che il radon riesca ad arrivare fino in superficie se il sottosuolo è molto permeabile e frammentato.
Le abitazioni nei seminterrati o al pianterreno sono particolarmente interessate da tale fenomeno perché il radon può penetrare negli ambienti attraverso crepe, fessure o punti aperti nelle platee di fondazione. Dal punto di vista degli effetti sull’uomo è necessario sapere che l’inalazione di gas radon aumenta il rischio di danni alla salute, in particolare il rischio di cancro polmonare.
Nell’ambito delle certificazioni di sostenibilità CasaClima, per garantire la protezione dal gas radon, sono stati introdotti limiti specifici per gli edifici di nuova costruzione (200 Bq/m³) e per gli edifici risanati (400 Bq/m³). In particolare per gli edifici di nuova costruzione deve essere elaborata una valutazione preventiva che deve tenere in considerazione sia la mappatura del gas radon elaborata dall’ente provinciale o regionale di riferimento per quella zona, che l’analisi geomorfologica del sito.
Se l’edificio si trova in una zona ad elevato rischio radon (concentrazioni maggiori di 400 Bq/m³) deve essere eseguita una misurazione in fase di utilizzo dell’edificio per la verifica dell’efficacia delle contromisure adottate in fase costruttiva.
Conclusioni
La qualità degli ambienti interni è il risultato sinergico delle soluzioni progettuali, della scelta dei materiali da costruzione e degli arredi e delle modalità di funzionamento, manutenzione e controllo degli impianti: la gestione della qualità degli ambienti interni richiede una strategia integrata di monitoraggio, verifica e ottimizzazione delle diverse componenti dell’ambiente, dalla fase preliminare del progetto, alla realizzazione e all’utilizzo-manutenzione dell’edificio.
Attraverso i sigilli di sostenibilità la qualità dell’aria diventa un aspetto fondamentale anche nel processo di certificazione CasaClima.
A cura di: Ing. Clara Peretti e Martina Demattio
Articolo tratto dalla Rivista CasaClima_DueGradi