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Attivato nel 2009 dalla Regione Piemonte, il Polo di Innovazione ICT oggi è un network in costante crescita che mette in rete 268 attori dell’innovazione – PMI, grandi imprese, enti di ricerca pubblici e privati, end user – per sviluppare progetti di ricerca e nuove opportunità di business. Il Polo ICT, coordinato dalla Fondazione Torino Wireless, ha ottenuto il finanziamento di 316 progetti di ricerca e innovazione per un valore totale generato sul territorio di circa 150 milioni di euro investiti.

Würth Italia fa ora parte del Polo ICT, iniziativa con cui proseguire il percorso nello sviluppo di idee e collaborazioni che possano portare a nuovi processi, prodotti e servizi.

Abbiamo intervistato Chiara Ferroni, Cluster Manager del Polo ICT, per parlare di come si sta sviluppando questa collaborazione e come questa si intersechi con alcuni dei trend più interessanti nell’ambito dell’Information & Communication Technology.

Chiara Ferroni

In cosa consiste Polo ICT e quali obiettivi si pone?

Il Polo è una grande casa comune per tutte le realtà innovative che intendono investire in Piemonte su traiettorie tecnologiche ad alto potenziale quali Internet of Things, Cybersecurity & Blockchain, Advanced computing, Big Data & Data Analytics, Intelligenza Artificiale e Connectivity (5G).

L’obiettivo è stimolare le imprese aderenti nello sviluppo di innovazione data-driven, che permetta di aumentare la competitività delle imprese produttive e di servizi sui mercati nazionali e internazionali e un uso sempre più intelligente e sicuro di dati, informazioni e conoscenza, nei settori tradizionali, così come in quelli ad elevato contenuto tecnologico.

Inoltre, i progetti che nascono nel Polo investono grandi risorse nell’attenzione alla sostenibilità, promuovendo una innovazione che generi impatti positivi sulle persone, sull’ambiente e sulla società.
Non parliamo ovviamente solo di ricerca, ma anche di “fare rete”. Il Polo, infatti, incoraggia la nascita di nuove partnership industriali, promuove il network in Italia e all’estero, organizza incontri su tecnologie all’avanguardia per lo sviluppo delle competenze e del capitale umano delle imprese.

Per costruire una rete davvero inclusiva, è fondamentale fare sistema con tutti gli stakeholder del territorio. Per questo è fondamentale la stretta collaborazione che abbiamo con i governi regionali di Piemonte e Valle d’Aosta e con gli altri sei Poli di Innovazione piemontesi – meccatronica, bioedilizia e idrogeno, agroalimentare, tessile, chimica, scienze della vita – grazie alla trasversalità e pervasività delle tecnologie ICT su tutti i settori industriali.


Come si inserisce Würth Italia nella vostra realtà?

Nel Polo ICT sono presenti imprese innovative del territorio piemontese e italiano, e di queste la maggior parte sono PMI, specializzate nei vari comparti dell’ICT. Würth Italia rientra nel cluster delle grandi imprese, che all’interno del Polo trovano un supporto all’innovazione ed un network di imprese, centri di ricerca ed organizzazioni a cui attingere per sviluppare nuove progettualità.

Grazie alle attività di mappatura delle competenze tecnologiche e dei bisogni di innovazione, ogni impresa è riconoscibile all’interno del network del Polo per le proprie eccellenze e priorità di sviluppo. Würth Italia affianca al proprio business storico diverse aree di innovazione digitale, che all’interno del Polo potranno crescere grazie alla presenza di solution provider innovativi e trovare sperimentatori ed end user sul territorio.
In particolare, all’interno del Polo le principali traiettorie tecnologiche ed ambiti applicativi sono organizzati in un framework comune, utile alle imprese per orientarsi nello scenario digitale in continua evoluzione.

Inoltre, dal 2020 sono attive cinque filiere tecnologiche innovative, catene del valore verticali su intelligenza artificiale, blockchain, smart mobility e guida autonoma, soluzioni digitali per il sociale e il terzo settore, e infine le soluzioni tecnologiche per l’economia circolare e verde.
Le filiere del Polo sono delle vere e proprie vetrine tematiche dell’innovazione, con una raccolta delle soluzioni tecnologiche dei provider specializzati sui diversi temi di filiera. A questi si aggiunge un network di end user e centri di ricerca pronti per supportare progetti innovativi e costituire partenariati di progetto.

Oltre agli aspetti fortemente tecnologici, il Polo ICT supporta le imprese nelle attività di internazionalizzazione, tramite una rete di oltre 40 cluster europei e numerosi contatti internazionali con business provider ed organizzazioni pubbliche e private europee ed extra europee. Numerose imprese del Polo hanno preso parte a progetti internazionali dedicati allo sviluppo commerciale su nuovi mercati.

Würth Italia affianca al proprio business storico diverse aree di innovazione digitale, che all’interno del Polo potranno crescere


A cosa Polo ICT e Würth Italia lavorano insieme?

Würth Italia affianca alla propria attività tradizionale un nuovo settore di servizi digitali: grazie alla collaborazione con il Polo, sarà possibile rafforzare i servizi esistenti e svilupparne di nuovi. E-procurement, realtà aumentata, metaverso e tecnologie di digital marketing sono solo alcune delle tecnologie presenti nel Polo che rafforzeranno i servizi innovativi di Würth Italia.


Con il vostro aiuto ci addentriamo ora nei “trend” del settore. Iniziamo parlando di blockchain?

Blockchain è una tecnologia abilitante, che comprende un campo di usi e applicazioni molto vasto: anche se ormai se ne parla da più di dieci anni, non abbiamo ancora neanche scalfito la superfice delle sue potenzialità.

Attualmente le aree di sviluppo principali e più attuali della tecnologia blockchain sono:

  1. Internet of Value (IoV), ovvero il layer primario, dove ci si concentra sullo sviluppo di infrastrutture e reti decentralizzate (nuove o esistenti) che permettano lo scambio di valore online in modalità trustless tra pari, e permettano di sviluppare e eseguire applicazioni decentralizzate con una scalabilità sempre maggiore.
  2. Blockchain for Business, il segmento che comprende tutte le potenziali applicazioni “aziendali” della tecnologia, notarizzando, condividendo e integrando tutte le informazioni generate lungo i processi aziendali, trasversalmente a tutte le aree aziendali, o meglio ancora unendo e interoperando interi settori e mercati.
  3. Decentralized Web (Web 3.0). In questa chiave di lettura, la blockchain diventa essa stessa infrastruttura abilitante di una nuova versione migliorata di Internet, abilitando la creazione e lo sviluppo di siti, applicazioni, organizzazioni e nuove soluzioni di business estremamente innovative, indipendenti e resilienti.

I progetti che vengono sviluppati lungo queste traiettorie crescono praticamente ogni settimana, e anche se siamo ancora in una fase sperimentale di questa tecnologia, possiamo già dire con certezza che in futuro vedremo sempre più applicazioni e sistemi del mondo reale basati su blockchain.


Cos’altro sta attirando l’attenzione generale?

Altri trend in ambito blockchain che hanno sicuramente generato un’ondata di hype sono NFT e Metaverso.

Gli NFT sono una tipologia di token digitale crittografico sviluppato su una blockchain, che rappresenta in maniera univoca un asset unico. Gli NFT possono essere utilizzati in vari modi. Possono essere gli asset digitali in un gioco, oppure pezzi di arte crypto collezionabile o persino rappresentare un oggetto fisico come un immobile. Gli NFT hanno risolto il grosso problema relativo alla creazione, al possesso e alla certificazione della proprietà di oggetti digitali (e non) in un mondo dove è sempre più facile il “copia e incolla”, il tutto in maniera immediata, indipendente ed economica.

Il metaverso, invece, è un concetto di spazio virtuale, online e 3D che collega tra loro gli utenti, in tutti gli aspetti della loro vita. Questo concetto porterebbe al collegamento di più piattaforme tra loro, proprio come al giorno d’oggi accade su Internet. Se ora, tramite un unico browser, si permette l’accesso a diversi siti web, allo stesso modo nel metaverso si può immaginare di essere in un gioco immersivo. È possibile andare ad esempio in un centro commerciale e fare molte attività diverse e interattive, pur essendo sempre su Internet.

Il concetto è nato dal romanzo fantascientifico “Snow Crash” di Neal Stephenson. Tuttavia, sebbene in passato l’idea di un metaverso fosse solo finzione, ora sembra proprio che potrebbe diventare una concreta realtà per molte tipologie di attività, come eventi, feste, fiere, convention lavorative e molto altro.


Cosa ci si può aspettare dal metaverso?

Il metaverso sfrutterà la realtà aumentata, dove ogni utente sarà in grado di controllare un personaggio o un avatar, ma è la blockchain sottostante a garantirne l’unicità e il possesso di tutta l’esperienza digitale.

Ad esempio, potremmo organizzare una riunione in mixed reality usando un visore Oculus VR nel nostro ufficio virtuale, interagendo con gli avatar dei colleghi connessi da remoto.

Ma non solo, potremmo terminare il lavoro e divertirci insieme con un gioco basato su blockchain, utilizzando oggetti di gioco di cui avremo l’effettivo possesso, e che al termine potremo decidere se tenere per la prossima partita oppure vendere e convertire in una cryptomoneta, che potremo spendere per acquistare beni e servizi nel mondo reale.


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