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Ospitiamo un contenuto di Laura Lepri e Lorenzo Florindi (Assosistema)

Nelle statistiche generali sulle malattie professionali del periodo 2017-2021 in Italia, quelle dell’apparato uditivo si collocano al terzo posto, con 9.327 casi registrati. Assosistema Confindustria, associazione che rappresenta le aziende che producono e distribuiscono DPI, dispositivi di protezione individuale, ha presentato questi dati, elaborati da fonti Inail, in occasione della Giornata mondiale della protezione dell’udito lo scorso 30 marzo.

Nel 2021 le malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide hanno rappresentato il 6.99% del totale. Sia per il 2020 che per il 2021, le casistiche risultano in netto calo rispetto al 2019 (stesso trend ravvisato anche per tutte le altre malattie professionali segnalate). E’ evidente, in tal senso, l’impatto “positivo” sulla statistica derivante dal rallentamento delle attività economiche e le chiusure imposte per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid. Con il graduale (ma non completo) ritorno alla regolarità, i casi di malattie sono tornati ad aumentare (+20% circa nel 2021, rispetto all’anno precedente).

Per quanto riguarda le attività economiche, i casi di malattia professionale dell’apparato uditivo si verificano maggiormente nell’industria (prevalentemente nel settore metalmeccanico e delle costruzioni) con 4.800, seguiti dall’artigianato con 2.860 e agricoltura e pesca con 1.263.

Per quanto riguarda le cause e i fattori delle malattie professionali dell’apparato uditivo, 9.307 sono riconducibili ad agenti fisici (rumori). Poco più del 97% delle malattie professionali a carico dell’apparato uditivo sono rappresentate da casi di ipoacusia da rumore (riduzione della capacità uditiva). La perdita totale dell’udito ha interessato, invece, il 2,4% delle denunce. La quasi totalità delle malattie accertate ha interessato lavoratori di sesso maschile (98,53%).

La distribuzione geografica delle malattie professionali è stata definita prendendo come riferimento le sedi INAIL competenti per le casistiche di malattie a carico dell’apparato uditivo denunciate. Le regioni con maggiori casistiche risultano essere quelle nelle quali sono presenti poli industriali e distretti agroalimentari e artigianali maggiormente sviluppati: Toscana (12,75%), Emilia Romagna (10,86%), Lombardia (10,66%). Nel solo 2021 è la Puglia ad aver fatto segnare il più alto numero di casi di malattie professionali a carico dell’apparato uditivo, scavalcando in graduatoria la Toscana (prima regione italiana per casi sui cinque anni) e l’Emilia Romagna che scala al terzo posto.

Per usare le parole del Report WHF (World Hearing Forum dell’Organizzazione Mondiale della Sanità): “In tutto il mondo, oltre 400 milioni di persone sperimentano limitazioni nella propria vita quotidiana a causa di una perdita uditiva non affrontata, mentre oltre 1 miliardo di persone sono a rischio ipoacusia. Nonostante la sua alta incidenza, il Rapporto mondiale sull’udito dimostra che la perdita uditiva può essere prevenuta e il suo impatto mitigato attraverso misure tempestive ed efficaci”.

In ogni ambito lavorativo, l’esposizione a rumori nocivi richiede un programma di conservazione dell’udito coerente con le condizioni di lavoro, che consideri la scelta dell’opportuno otoprotettore, ove necessario; ed è fondamentale un programma di formazione ed addestramento efficace.

I riferimenti ci sono ed i progressi si misurano di anno in anno con risultati tangibili soprattutto in ambito lavorativo.

Progressi che vanno di pari passo con l’adozione di DPI per la protezione uditiva efficaci ed utilizzati correttamente, per questo l’adozione della Norma Europea EN458 fornisce chiare indicazioni sia sul processo di scelta sia sull’organizzazione dell’addestramento all’uso.

La scelta del DPI non può essere fatta solo su aspetti tecnici, quali il livello di attenuazione di decibel, ma dovrà tenere conto anche di aspetti ergonomici, di comfort e di compatibilità con altri DPI indossati. Il mercato offre ormai molteplici soluzioni per preservare l’udito sul posto di lavoro, dai semplici ed efficaci inserti auricolari, passando per le cuffie, fino ad arrivare a dispositivi più sofisticati che consentono di proteggersi ed al contempo ascoltare la musica o comunicare in sicurezza.

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