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Quando è necessario sostituire i serramenti? È una domanda a cui non è facile dare una risposta. Dipende da diverse considerazioni su vari aspetti: risparmio energetico, confort ambientale sia climatico sia di rumore, funzionalità nell’uso e non ultimo la sicurezza degli ambienti. Questo fattore è spesso trascurato, ma spesso accadono gravi incidenti dovuti a ferite inferte da vetro non a norma. Tale componente è in teoria sostituibile anche su un vecchio telaio, ma in pratica nella maggior parte dei casi un’ipotesi di adeguamento porta a una completa sostituzione del serramento per motivi sia strutturali sia di sostenibilità economica.

Non dimentichiamo che nella valutazione gioca un ruolo importante anche la possibilità di detrazione del 50% del costo quando parliamo di una semplice sostituzione del serramento, agevolazione che con il recente Superbonus potrebbe arrivare anche al 110% se legata ad altri interventi come cappotto o sostituzione di impianti.

È possibile sostituire i serramenti senza eseguire opere murarie?

Ed è possibile lasciare in sede il telaio del serramento esistente rimuovendo solo le ante? Spesso nel caso della mera sostituzione dei serramenti senza ulteriori e invasivi interventi di riqualificazione dell’edificio viene chiesto di eseguire il lavoro senza opere murarie o addirittura di installare il nuovo serramento sovrapponendosi sul vecchio telaio senza neanche tentare l’operazione di rimozione. Vediamo se è possibile e con quali modalità.

sostituire serramenti

La figura 7 sopra rappresentata (stralcio della norma UNI 11296 2018) riporta a titolo esemplificativo alcuni schemi di posa. Si può facilmente identificare nel componente numero 9 il telaio del vecchio serramento in legno avente solitamente una “gola” per accogliere il rispettivo elemento dell’anta ormai rimossa dai cardini e sostituita con il nuovo serramento. Ci sono diverse tecniche e diversi prodotti per eseguire tale operazione, in modo tale che l’installazione non comporti nuovi problemi e che quindi mantenga in opera le caratteristiche del nuovo serramento.

Anche in questo caso bisogna analizzare la situazione esistente, la presenza di fessure e passaggi di aria/acqua tra il telaio e l’opera muraria in essere, l’efficacia di ancoraggio, l’eventuale presenza di ponti termici che possono essere costituiti da un falso telaio nascosto in materiale termoconduttore oppure da una soglia passante in materiale lapideo. Il concetto di base è che rimuovendo l’anta, il telaio residuo costituisce a tutti gli effetti un giunto con la muratura e come tale va trattato. Quindi ragioniamo su 3 piani funzionali (interno, intermedio, esterno), ad ognuno dei quali corrispondono specifiche necessità di tenuta e quindi il relativo prodotto di sigillatura/coibentazione da applicare.

Lo stesso concetto vale per il nuovo giunto che si viene a creare tra telaio esistente e nuovo telaio. Nella figura si può quindi vedere:

  • Fig. sinistra – in questo caso viene utilizzata una sigillatura esterna con fondo giunto (come da schede di applicazione di prodotti sigillanti fluidi in cartuccia) nel piano funzionale esterno (tenuta acqua/vento) – un riempimento in schiuma poliuretanica nel piano intermedio (riempimento termoacustico) – un’ulteriore sigillatura interna con fondo giunto nel piano funzionale interno (freno vapore/tenuta aria)

  • Fig. in centro – In questo caso viene applicato un nastro autoespandente multifunzione quindi in un solo prodotto abbiamo tutti i requisiti richiesti, così come descritti nel caso precedente. Ovviamente il nastro deve avere opportune caratteristiche: deve essere un BG1 (tenuta acqua 600 Pa) – deve essere largo quanto più possibile come il telaio – deve avere una diversa permeabilità al vapore Sd sui due lati, in modo tale che il lato interno sia un freno rispetto al lato esterno – deve essere BGR, ovvero rispettare la tenuta all’aria sul lato interno. Purtroppo non tutti i nastri autoespandenti hanno queste caratteristiche.

  • Fig. a destra – In questa situazione abbiamo un uso misto di prodotti ovvero nastro BG1 in esterno, riempimento di schiuma intermedio e sigillatura in barriera interna.

Criticità e vantaggi di una sostituzione di serramenti evitando la rimozione del vecchio telaio

I vantaggi sono piuttosto facilmente intuibili e consistono nell’accelerare il processo evitando ulteriori lavorazioni, che peraltro potrebbero provocare danni architettonici/strutturali ad una situazione ormai considerata finita ed accettabile.

sostituire serramenti 2

La scelta di rimuovere il vecchio telaio potrebbe infatti portare non necessariamente, ma con molta probabilità, all’esecuzione di opere di finitura e richiedere l’assistenza muraria. Quest’ultima incombenza, ormai data per assodata su interventi come adeguamenti di impianti elettrici o idraulici, non viene solitamente accettata nella sostituzione dei serramenti. Non che questa operazione sia meno onerosa e meno importante, ma, come molte scelte che vengono fatte nell’ambito della manutenzione degli edifici, ci si basa su consuetudini ormai assodate in un ambito in cui la forza della tradizione e quindi dell’esperienza pregressa ha un peso maggiore dello sviluppo tecnologico. Purtroppo negli ultimi 15 anni l’evoluzione non solo normativa è però entrata con prepotenza nelle nostre case, sia per motivi di risparmio energetico e sostenibilità ambientale sia perché questa scelta premia il confort abitativo e quindi il valore dell’edificio.

Gli svantaggi consistono soprattutto in un’incertezza di una situazione in essere, che in qualche modo lascia il tarlo del dubbio su molti aspetti. In primis quello dell’efficacia di tenuta meccanica, non sapendo che tipo di supporto nasconde il telaio esistente. Non solo: anche su tenuta aria e acqua e abbattimento acustico rimangono interrogativi aperti.

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Un altro aspetto negativo da non sottovalutare è quello della riduzione delle dimensioni e quindi del minor passaggio di luce nel nuovo serramento. È infatti evidente che lasciando in essere i vecchi telai, lo spazio per le nuove ante si riduce. Consideriamo inoltre che le nuove vetrazioni sicuramente porteranno migliori performance di isolamento termico, ma anche una peggiore trasmissione luminosa, pertanto il risultato potrebbe condurre a una sensibile riduzione del confort luminoso dell’ambiente.

Insomma sul piatto della bilancia giocano diversi fattori e non è opportuno dettare una regola prestabilita sulla scelta migliore se non affidarsi ad un professionista competente in grado di valutare le varie opzioni.

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