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UNI, l’Ente Italiano di Normazione, torna a parlare di un tema fondamentale per l’Italia del Seperbonus e del rilancio dell’edilizia, ovvero la normazione di malte e calcestruzzi. La normazione, che fornisce sempre un valido supporto al settore, ha di recente reso disponibili due documenti tramite la commissione Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato. Scopriamo le due nuove norme sui calcestruzzi.

Questo articolo è pubblicato in collaborazione con UNI – l’Ente Italiano di Normazione, da 100 anni al servizio di tutti: grandi e piccole imprese, startup, associazioni di lavoratori e professionisti, enti pubblici, amministrazioni locali, centri di studi e ricerca, organizzazioni del terzo settore e cittadini. Per condividere le indicazioni e un linguaggio comune delle norme e dare slancio al sistema produttivo, economico e sociale del Paese.

Cemento, malte, calcestruzzi e cemento armato: normative sul calcestruzzo

Quali sono le normative UNI vigenti che regolano cementi, malte e calcestruzzi? Scopriamole tutte:

Il primo nuovo documento è la normativa UNI 11504, che specifica un metodo di prova che ha lo scopo di valutare la potenziale reattività alcali-silice di un aggregato; attraverso la misura dell’espansione di barre di malta di composizione prefissata e immerse in una soluzione 1 M di NaOH alla temperatura di 80 °C.

La prova di espansione accelerata su barre di malta si inquadra in una metodologia costituita da più metodi di prova e finalizzata alla valutazione della reattività alcali-silice degli aggregati da impiegare per la confezione di calcestruzzi. Questo metodo si applica ad aggregati designati in conformità a UNI EN 12620, UNI 8520-1 e UNI 8520-2 ed è anche utilizzato per la valutazione dell’esistenza di comportamento “pessimum” di un aggregato. In questo caso, è necessario preparare più miscele con diverse combinazioni tra l’aggregato in esame e un aggregato fine non reattivo di riferimento. Inoltre, l’applicazione del metodo di prova è estesa ad aggregati di origine industriale e di riciclo.

Il secondo documento riguarda la UNI 11834, la quale definisce i valori di contenuto di alcali equivalenti (Na2Oeq = Na2O + 0.658 x K2O) affinché i cementi possano essere utilizzati come inibitori della reazione espansiva che alcuni aggregati, contenenti particolari forme di silice/silicati, possono manifestare in presenza degli alcali presenti nella soluzione dei pori del calcestruzzo. Il fenomeno è noto come reazione alcali-silice (RAS).

Alcune tipologie di aggregati per calcestruzzo, che contengono particolari forme di silice, possono reagire con gli alcali del cemento per formare in presenza di ioni calcio silicati idrati di sodio/potassio e calcio di natura geliforme, dal carattere espansivo e fortemente dirompenti nei confronti della circostante matrice cementizia.

Questa reazione, nota come reazione alcali-silice, si manifesta attraverso fessurazioni irregolari o espulsioni localizzate di materiale che possono pregiudicare seriamente la durabilità delle opere in calcestruzzo. Per quanto l’esatto meccanismo della reazione alcali – silice – RAS, non sia stato del tutto chiarito, sono stati individuati alcuni fattori fondamentali che concorrono al decorso del fenomeno espansivo.

punte per calcestruzzo e cemento armato

Per il manifestarsi della RAS è necessaria la concomitanza delle tre condizioni seguenti:

  1. Presenza di silice reattiva negli aggregati;
  2. Tenore sufficientemente elevato di alcali efficaci nel calcestruzzo;
  3. Condizioni di esposizione tali da mantenere prevalentemente saturo d’acqua il calcestruzzo o consentirne frequentemente l’umidificazione.

Molte raccomandazioni sulla prevenzione della RAS, sviluppate in diversi paesi, specificano un valore limite del contenuto di alcali efficaci del calcestruzzo al di sotto del quale si ritiene che aggregati locali potenzialmente reattivi non producano fenomeni di espansione deleteri per le strutture di calcestruzzo.

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