Per la rubrica mensile Ideas for Managers, abbiamo intervistato Albert Lochmann, IT Manager in Würth Italia, che ha risposto alle nostre domande sugli aspetti più importanti da comprendere al fine di una informatizzazione aziendale soddisfacente.
Come è cambiato il contributo dell’informatica in azienda negli ultimi 20 anni?
L’informatica è sempre stata in continuo cambiamento. Però effettivamente negli ultimi 20 anni i ritmi sono ulteriormente aumentati. Uno dei trend è stato di rendere fruibile l’informazione ovunque stiamo, basta pensare alle e-mail che al giorno d’oggi siamo abituati a consultare dal cellulare piuttosto che all’accesso ai sistemi centrali, che devono essere pienamente funzionali anche quando si è fuori azienda. In generale si può dire che l’informatica è passata da mero prestatore di supporto alle funzioni aziendali a parte integrante dell’offerta di servizi alla clientela.
Quanto è importante la componente informatica per il corretto flusso di business?
In maniera un po’ provocatoria oserei dire che senza l’informatica ormai non esisterebbe più business. Basta pensare alla velocità con cui bisogna agire sul mercato per soddisfare le richieste.
Riallacciandomi a quanto detto prima, l’offerta di un’azienda non si limita ad offrire più il solo prodotto ma anche un servizio al cliente: in tanti casi questo servizio è veicolato attraverso l’informatica. Per esempio, il cliente accedendo ai portali online è in grado di scaricare dei documenti, reperire informazioni ed entrare in contatto con l’azienda e tutte le sue funzioni.
Quali sono le tecnologie informatiche che proprio non possono mancare?
Sono veramente tante, alla cui base comunque sta un’adeguata infrastruttura tecnologica. Per non annoiarvi elencandole tutte, vorrei fare solamente l’esempio della connettività: ci vuole una rete che riesca a mettere in comunicazione i sistemi sia all’interno dell’azienda che fuori, con tutti i partner. Poi ci vogliono i gestionali e da non dimenticare i pacchetti software sulle singole postazioni di lavoro. Il tutto protetto da sistemi di sicurezza, senza i quali ormai non funzionerebbe più nulla.
Con che responsabili di altri reparti è imprescindibile parlare lo stesso linguaggio?
Secondo me è importante parlare con tutti nello stesso linguaggio, che chiaramente non deve essere quello tecnico informatico ma quello “aziendale” che conoscono tutti e che accomuna nel raggiungere gli obiettivi aziendali.
Come promuovere la cultura informatica in azienda?
Per promuovere la cultura informatica bisogna prima conoscerla in modo da far nascere la consapevolezza delle potenzialità e dei vantaggi se implementata nei processi lavorativi. Si possono tenere dei corsi specifici, anche su programmi e pacchetti software. Sono convinto che anche qui come in altri ambiti è il “lifelong learning” che porta ad una maggiore cultura informatica.
L’informazione su carta sta lasciando il passo a favore di quella digitale. Cosa comporta?
Comporta che l’informazione sia disponibile in modo istantaneo e ovunque: in tempi in cui il business viaggia a ritmi sempre più serrati non si può più pensare che un collaboratore debba cercare delle informazioni in archivi cartacei. Vorrei poi citare un aspetto che avrà sempre più rilevanza in futuro, ovvero la sostenibilità delle attività ed il rispetto per l’ambiente.
Di contro voglio ricordare che l’informazione digitale va resa sicura e disponibile nel tempo, oltre che protetta contro l’accesso non consentito se non anche malintenzionato.
Smart working: come assicurarsi che si possa lavorare bene anche a distanza?
È di nuovo la tecnologia che ci permette di lavorare a distanza: utilizzando al meglio tutti i canali di comunicazione che abbiamo a disposizione oggigiorno, si riesce a colmare anche la non presenza fisica nello stello luogo, in modo che i contatti con i colleghi non vengano meno.