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Storia, finalità e definizione di domotica

Cos’è la domotica? Spesso il termine “domotica” viene associato a edifici super intelligenti e futuristici. In realtà, rientrano nella categoria dei dispositivi domotici anche le comuni lavatrici presenti in ogni abitazione. Infatti, la domotica nasce con lo scopo principale di migliorare e facilitare la qualità della vita in casa.

Dagli anni ’50 la tecnologia ha fatto passi da gigante. Basti pensare alla televisione, nata in bianco e nero con una manopola per cambiarle canale, fino alle smart TV di oggi, in alta definizione, monitorabili da telecomando, con connessione a Internet.

Cos'è la domotica

Cos’è la domotica moderna

Il termine domotica significa automazione della casa. Infatti la domotica moderna ha lo scopo di automatizzare la casa utilizzando al meglio la tecnologia offerta dall’elettronica, dall’informatica e dalle telecomunicazioni a partire da valori acquisiti nell’ambiente circostante. Ad esempio, il riscaldamento si attiva se la temperatura in casa scende al di sotto di una certa soglia o si attivano tutti i giorni le luci in giardino in un determinato momento della giornata.

I componenti di un impianto domotico

Un impianto domotico è costituito tipicamente da una serie di dispositivi fisicamente installabili, come centraline o sensori, e la parte di programmazione degli stessi, spesso tramite PC con appositi software.

Nella maggior parte degli impianti domotici, il collegamento fisico tra i dispositivi domotici avviene attraverso il cavo BUS, un cavo capace di trasmettere dati e informazioni su tutta la rete, attraverso un’alimentazione a bassa tensione, tipicamente tra i 12 VDC e i 24 VDC.

Tipologie di impianto domotico

Per capire che cos’è la domotica, è molto importante conoscere le principali classificazioni dell’impianto domotico in base alla sua complessità o alla sua struttura.

Definizione di domotica in base alla complessità

In base alla sua complessità, la domotica va dalle piccole apparecchiature, come motori elettrici per cancelli o tapparelle gestiti da telecomandi, a sistemi ridotti, composti da dispositivi collegati tra loro e gestiti da un’unica centralina, che possono essere impostati in modo da lavorare per un’unica funzione o coordinare diverse funzioni in un ambiente; fino ai sistemi domotici veri e propri, composti da un’integrazione di alcuni o di tutti gli impianti domestici e supervisionati da un sistema di controllo. L’utente finale può controllare i dispositivi attraverso telecomandi, pulsanti, schermi touch o tastiere.

Definizione di domotica in base alla struttura

Rispetto alla struttura, gli impianti domotici possono suddividersi in centralizzati o distribuiti. Nei sistemi centralizzati esiste un unico master intelligente che si occupa di inviare i comandi al resto della sua rete, composta da moduli incapaci di funzionare in modo autonomo. Nei sistemi decentralizzati sono presenti diversi componenti intelligenti, capaci di ricevere, ma anche di inviare comandi, utilizzando tutte le informazioni a disposizione.

Il primo dilemma della domotica: impianto centralizzato o distribuito?

In principio era “essere o non essere”. I tempi cambiano, e con loro anche i dilemmi. Per quanto riguarda la strutturazione di un impianto domotico, la questione su quale sia il sistema migliore da installare, tra quello centralizzato e distribuito, ha dato vita al primo “dilemma della domotica perché, come ogni cosa, anche i due sistemi hanno dei pro e dei contro.

Un sistema centralizzato è comodo da installare perché la programmazione viene effettuata solamente sulla centralina master, e per questo motivo è anche contenuto nei costi. Inoltre, in caso di malfunzionamento di uno dei dispositivi secondari, il sistema continua a lavorare senza problemi ma, in caso di malfunzionamento della centralina, tutto il sistema non funziona. Infine, un sistema centralizzato è limitato nel numero di dispositivi secondari comandabili da un’unica centralina, tipicamente tra gli 8 e i 24.

Dall’altra parte, un sistema decentralizzato necessita di logiche di controllo su tutte le componenti della rete ma, in caso di malfunzionamento di uno dei dispositivi, tutto il resto continua a funzionare senza problemi. Inoltre tale sistema è espandibile e flessibile, in quanto non ha limitazioni dovute alla centralina. Va comunque considerato che, anche nel caso di sistemi decentralizzati, un malfunzionamento può portare a importanti problemi nel sistema, in quanto potrebbe essere disabilitata una parte importante o addirittura tutta la rete (come nel caso di malfunzionamento dell’alimentatore, parte fondamentale per tutta la rete).

Quando il sistema domotico diventa ibrido

Questa diatriba ha dato vita a un sistema ibrido tra i due. Si può pensare ai sistemi ibridi come tanti sistemi centralizzati e comunicanti tra di loro. In tal modo i moduli intelligenti sono più di uno (come nel sistema centralizzato), ma comunque meno rispetto ai sistemi distribuiti. Così facendo, un dato acquisito da uno dei sistemi centralizzati della rete può anche essere utilizzato da un altro dispositivo presente in rete. Un sistema ibrido gode di tutti i vantaggi dei suoi “genitori”. Infatti, la programmazione è mirata solo a pochi dispositivi ma, in caso di guasto su uno dei rami della rete, tutto il resto continua a funzionare autonomamente.

Non esiste un sistema migliore di un altro. Nella scelta, è necessario sempre considerare le esigenze dell’utente finale ed eventuali vincoli architettonici,come nel caso di abitazioni nel centro storico o in zone paesaggistiche da conservare. Sta quindi all’installatore valutare e proporre di volta in volta l’impianto domotico più adeguato.

Domotica e Internet of Things: sono la stessa cosa?

Capita a volte che vengano confusi i concetti di domotica e Internet of Things (IoT), letteralmente “Internet delle cose”. L’Internet of Things nasce circa dieci anni fa, quando il numero dei dispositivi connessi ha superato quello delle persone connesse, e comprende tutti i dispositivi che, connettendosi a Internet, analizzano e scambiano dati.

Sono dispositivi IoT i sensori presenti nelle serre che salvano i dati online, permettendo a un utente di controllarli da remoto, oppure un drone che trasmette in streaming il flusso video della telecamera montata su di esso.

Nella domotica, invece, rientrano tutti i dispositivi che migliorano la qualità della vita nella propria casa, con comunicazione wifi, in rete o via cavo. Quindi l’IoT comprende un quadro più generale dello sviluppo delle telecomunicazioni e fanno parte di questo settore tutti i dispositivi domotici con connessione a Internet.

Secondo il Cisco Visual Networking Index, entro il 2021 si avranno 27.1 miliardi di connessioni in rete, di cui 4.6 miliardi costituiti da utenti, con un traffico dati pari a 3.3 Zettabyte annui (3.3*10^21 byte annui).