Oltre a quella per carichi sismici, l’Ancorante chimico WIT-VM 250 ha ottenuto altre 10 certificazioni, che ne attestano qualità e affidabilità. Scopri quali sono e tutti i vantaggi di questo tassello chimico in resina vinilestere.
Non si tratta solamente di un “pezzo di carta”: la certificazione dei prodotti è un elemento sempre più richiesto da clienti e aziende in fase di progettazione. Soprattutto quando si tratta di Ancoranti chimici, e, in particolar modo, quando questi sono destinati ad ancoraggi di carichi sismici.
Quindi non farti trovare impreparato, perché l’Ancorante chimico WIT-VM 250 Würth ne ha addirittura 11, di certificazioni. Se cerchi un tassello chimico per calcestruzzo (fessurato e non fessurato), per muratura (piena o forata) e per riprese di getto con ferri di armatura secondo EC2 (Rebar), allora potrai essere certo di usare un prodotto versatile, di semplice utilizzo e di altissima qualità.
Le certificazioni del WIT-VM 250
Qui di seguito abbiamo riportato nel dettaglio i test superati e i certificati rilasciati per l’Ancorante chimico WIT-VM 250:
ETA per calcestruzzo – Opzione 1 | ETA-12/0164 Valutazione Tecnica Europea – Marchio CE per ancoraggi di carichi statici e carichi vibranti (quasi statici) in calcestruzzo fessurato (zona tesa) o non fessurato (zona compressa) | |
Certificato ETA per muratura | ETA-16/0757 Valutazione Tecnica Europea – marchio CE per ancoraggi in mattoni pieni, forati e in calcestruzzo cellulare (b, c, d) | |
ETA Rebar | ETA-12/0166 Benestare Tecnico Europeo – marchio CE per collegamenti di strutture in calcestruzzo con ferri di armatura (solo con la cartuccia coassiale) | |
Carichi sismici ETAG Seismic | Applicazioni di categoria C1 di barre filettate e ferri di armatura comprese nella ETA-12/0164 | |
Carichi sismici Rebar | DTA-Documento tecnico di applicazione n. 3/16-855 (solo con la cartuccia coassiale) | |
Resistenza al fuoco in calcestruzzo | Resistenza al fuoco secondo DIN 4102-02: 1997-09 | |
Resistenza al fuoco Rebar | Resistenza al fuoco secondo DIN 4102-02: 1997-09 | |
Leed | Test Report LEED: conforme ai requisiti LEED secondo EQ c4.1 | |
EPD | Environmental Product Declaration: dichiarazione degli effetti ambientali | |
VOC | VOC Emissions Test report: classe di emissione di compositi organici volatili: A+ | |
NSF | Certificato per ancoraggi a contatto con acqua potabile: Standard 61 |
I 7 vantaggi dell’Ancorante chimico WIT-VM 250
Usare un prodotto certificato e controllato rappresenta già un vantaggio rispetto alla concorrenza. Inoltre, le caratteristiche dell’Ancorante chimico WIT-VM 250 sono utili anche sotto molti altri punti di vista.
- La resina del WIT-VM 250 è estremamente versatile e idonea per quasi tutti i supporti che si trovano in cantiere;
- si può usare, come già accennato, anche con carichi sismici;
- essendo un ancorante chimico privo di stirene, non lascia forti odori nell’aria ed è quindi utilizzabile anche in ambienti chiusi;
- è possibile usarlo con fori riempiti di acqua dolce, ma solo per ancoraggi di barre filettate o ferri di armatura in calcestruzzo (con barre ≤ M16 e ferri di diametro ≤ 16 mm);
- garantisce un indurimento veloce anche a basse temperature e fino a -10° C;
- assicura un’elevata resistenza agli agenti chimici e atmosferici;
- è efficace su tre scalini di temperature massime continuative e temporanee, che sono rispettivamente: 24° C/40° C, 50° C/80° C o 72° C/120° C.
Come scegliere il giusto ancorante chimico: i campi d’impiego del WIT-VM 250
Saprai già che in commercio sono disponibili molti tipi di ancoranti, che si distinguono tra di loro per il materiale di cui sono composti e di cui è composta anche la base su cui vanno posizionati; per il loro principio di funzionamento; oppure ancora per il tipo di sollecitazioni a cui sono sottoposti.
Sono aspetti e parametri che devi tenere in considerazione per scegliere il tassello più idoneo alla tua lavorazione. Nel caso specifico dell’Ancorante chimico WIT-VM 250 abbiamo elencato di seguito i campi d’impiego per cui è più adatto.
- Ancoraggi in calcestruzzo fessurato (zona tesa) e non fessurato (zona compressa) di barre filettate o ferri di armatura coperti da ETA-12/0164.
- Ancoraggi in muratura di mattoni pieni, forati e in calcestruzzo cellulare (b, c, d) coperti da ETA-16/0757.
- Per ancorare ferri di ripresa e sovrapposizioni di nuovi ferri di armatura con ferri preesistenti nell’elemento strutturale secondo Tecnical Report TR 023 e Eurocodice 2 (che più comunemente viene chiamato anche REBAR) coperti da ETA-12/0166. In questo caso, tuttavia, solo con la cartuccia coassiale.
- Ancoraggi in pietre naturali. Per questi tipo di materiale, tuttavia, l’ancorante non possiede alcuna certificazione ETA. Inoltre, per l’impiego su pietre naturali chiare ti consigliamo di usare il WITEA 150, visto che il WIT-VM 250 può lasciare degli aloni.
- In generale, è idoneo per il fissaggio di costruzioni metalliche, travi e pilastri metallici, mensole, ringhiere, recinzioni, finestre, lavabi, termosifoni, tende da sole, mobili pensili, inferriate.
Per darti una visione più completa dell’ampia gamma di ancoranti chimici, abbiamo creato una guida completa che ti aiuterà nella scelta del prodotto più adatto alle tue esigenze.
Trucchi e consigli sull’Ancorante chimico WIT-VM 250
In cantiere è bene essere pronti per affrontare imprevisti e cambiamenti del’ultimo minuto. È vero che è praticamente impossibile prevedere tutte le possibili variabili, ma possiamo fornirti qualche utile consiglio sull’uso del WIT-VM 250. Per esempio, le barre filettate in acciaio zincato bianco 4.6, 5.8 o 8.8 possono essere impiegate in ambienti interni asciutti. Invece le barre filettate in acciaio inox A4 possono essere usate anche in ambienti umidi e all’esterno. Infine, le barre filettate in acciaio inox HCR sono da preferirsi in condizioni particolarmente aggressive.
Per quel che riguarda la muratura, suggeriamo di eseguire il foro a sola rotazione, proprio per salvaguardare le camere interne dei mattoni, e di usare sempre le bussole a rete per una corretta distribuzione del materiale chimico.
Come si usa un ancorante chimico?
Tra tutte le famiglie di ancoranti in commercio, la gamma dei tasselli chimici è quella dalla storia con evoluzioni e sviluppo più recenti. Un ancorante chimico costituisce in molti casi una validissima alternativa a strumenti più tradizionali. Bisogna precisare, tuttavia, che è necessario osservare con attenzione alcune regole e procedure.
Per esempio, è sempre necessario accertarsi che il foro sia pulito e privo di residui o polveri prima di inserire la l’ancorante chimico. A questo scopo, ti consigliamo di usare sempre una pompetta ad aria e un apposito spazzolino per la pulizia del foro. Inoltre, ti consigliamo di usare una pistola idonea e un miscelatore statico approvato da Würth. E per conservare cartucce di ancorante usate solo parzialmente, fa’ in modo che i due componenti chimici non entrino mai in contatto tra di loro, innescando quindi l’indurimento.
Queste e altre indicazioni sono riassunte nel video-tutorial che puoi vedere qui in basso:
Tempi di lavorazione e di indurimento per l’Ancorante chimico WIT-VM 250
Temperature nel fondo del foro | Tempi massimi di lavorazione | Tempi minimi di indurimento | |
Calcestruzzo asciutto | Calcestruzzo umido | ||
≥ – 10° C * | 90 min. | 24 h | 48 h |
≥ -5° C | 90 min. | 14 h | 28 h |
≥ 0° C | 45 min. | 7 h | 14 h |
≥ + 5° C | 25 min. | 2 h | 4 h |
≥ + 10° C | 15 min. | 80 min. | 160 min. |
≥ + 20° C | 6 min. | 45 min. | 90 min. |
≥ + 30° C | 3 min. | 25 min. | 50 min. |
≥ + 40° C | 1,5 min. | 15 min. | 30 min. |
Temperatura minima della cartuccia: + 5° C ( *in questo caso minimo + 15° C) | |||
Temperatura di immagazzinaggio: tra + 5° e + 25° C, in un luogo asciutto e al riparo dal sole |