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Se c’è una cosa di cui non riusciamo più a fare a meno è la tecnologia. Volenti o nolenti, siamo immersi in essa e ce ne serviamo per i motivi più disparati. Di svago, certo, ma non solo per questo!

Oggi, la maggior parte degli italiani interagisce con oggetti connessi in casa e utilizza frequentemente le funzionalità smart, anche per assicurarsi una migliore gestione dei consumi energetici.
Nel 2022, si calcola, il valore della Smart Home è arrivato a toccare il tetto dei 770 milioni di euro. Cifra sicuramente non banale.

Vediamo, allora, alcuni dati relativi al mercato della Smart Home in Italia, appunto, e alcuni aspetti importanti che possono aiutarci a muoverci meglio tra le diverse opportunità e funzionalità.

Smart Home in Italia. Come è andata nel 2022

Già da qualche anno tutto ciò che è legato alla Domotica e, più in generale, alla Smart Home continua a crescere. Non è stato da meno il 2022, che da qualche settimana ci siamo lasciati alle spalle, che ha registrato un +18% rispetto al 2021, raggiungendo quota 770 milioni di euro.

Un tasso di crescita più alto anche rispetto a quello degli altri Paesi europei e un’espansione del mercato che avrebbe potuto essere ancora più elevata (si calcolava un +33%) senza la carenza di semiconduttori e di materie prime dovuta all’instabilità economica e politica internazionale.

COSA GUIDA IL MERCATO ITALIANO?

Caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (155 milioni di euro) fanno la parte dei giganti nel mercato della Smart Home in Italia, seguiti da soluzioni per la sicurezza (150 milioni di euro), elettrodomestici connessi (140 milioni di euro) e da smart speaker (137 milioni di euro).

Chiudono la “classifica” casse audio, lampadine, smart plug, serie civili e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

Smart Home e risparmio energetico: facciamo il punto

Secondo Giulio Salvadori Osservatorio IoT, Connected Car & Mobility, Smart City, «Il 2022 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa. L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto i consumatori a porre maggiore attenzione ai propri consumi, sfruttando in parte anche le tecnologie smart. Lato offerta, si assiste al riposizionamento di alcuni dei principali player sul mercato, con strategie che mettono sempre più al centro il risparmio energetico. Parallelamente, si rafforza l’offerta dei nuovi servizi smart per la casa ed evolve il ruolo degli ecosistemi. Anche negli ultimi dodici mesi è continuata la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha parzialmente rallentato lo sviluppo del mercato.»

Il rincaro del costo dell’energia ha, quindi, spinto gli italiani a porre maggiore attenzione al risparmio energetico. Sebbene l’utilizzo dei dispositivi di Smart Home potrebbe contribuire a ridurre i consumi energetici annuali di ben il 23% per il riscaldamento e del 20% per la componente elettrica, tra i consumatori il nesso tra “risparmio energetico” e “tecnologie smart” non è ancora ampiamente noto.

Per risparmiare energia, un’ampia percentuale di italiani sceglie di perseguire comportamenti virtuosi (81%) o acquista dispositivi ed elettrodomestici a basso consumo (42%); sono ancora pochi coloro che acquistano oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in real-time (17%), che gestiscono riscaldamento e raffrescamento tramite scenari (11%), che gestiscono sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili (4%) o attivano servizi per ottimizzare i consumi (2%).

La strada per la Smart Home passa dall'Internet of Things

Come afferma Angela Tumino dell’Osservatorio Internet of Things, «I consumatori italiani sono sempre più pronti per la Smart Home: cresce l’utilizzo dei dispositivi connessi. Aumenta significativamente il numero dei consumatori in grado di attivare in autonomia le App associate agli oggetti smart, che oggi rappresentano il 78% del totale (+24% rispetto al 2021), a conferma del buon livello di maturità raggiunto dagli utenti e della maggiore fruibilità delle App stesse rispetto al passato. La gestione della Smart Home rimane ancora un’esperienza abbastanza frammentata per l’utente finale, anche se abbiamo osservato forti miglioramenti: 1 consumatore su 3 – tra coloro che possiedono oggetti smart – utilizza un’unica App per gestire più dispositivi. Guardando al futuro, la maggior parte degli utenti desidera una completa integrazione e comunicazione tra i dispositivi smart installati, in grado di agire in perfetta autonomia»

Quindi, la maggior parte dei consumatori italiani con oggetti connessi in casa utilizza frequentemente le funzionalità smart (63%, +2% rispetto al 2021).
L’App è la principale porta di accesso per la gestione di dispositivi smart (72%) e cresce il numero di consumatori in grado di attivare in autonomia le App associate ad essi (78% dei rispondenti, +24% rispetto).
La gestione della Smart Home rimane ancora un’esperienza abbastanza frammentata per l’utente, ma si notano dei miglioramenti: il 34% utilizza un’unica App per gestire più dispositivi (+11% rispetto al 2021), nella maggior parte dei casi dello stesso brand (22%, +6%), ma a volte anche di brand differenti (12%, +5%).

Guardando al futuro, la maggior parte delle persone (36%) vorrebbe arrivare all’integrazione completa tra i dispositivi smart installati, affinché questi siano in grado di attivarsi e impostare scenari in autonomia.

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