Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo e investimento per le azienda, fondamentale per un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo. Con il PRRR si rafforza in particolare il tema della tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Linee guida, gestione e partecipazione ai bandi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza
Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un poderoso piano di stimolo per la realizzazione di opere e di miglioramento organizzativo del Paese e della macchina amministrativa. Le imprese trarranno profitto in via indiretta come fornitori di beni e servizi della Pubblica Amministrazione, forniture richieste dal Piano oppure beneficiando di maggiori e migliori infrastrutture, di un sistema burocratico più efficiente del Sistema Paese.
Sono numerose le voci del PNRR con ricadute dirette a vantaggio delle imprese. La stima nella ripartizione delle risorse prevede il 18,7% della dotazione del Piano a favore di “incentivi e crediti di imposta alle imprese”, la seconda voce di spesa dopo il 32,6% di investimenti in “lavori di costruzione e opere di edilizia civile”. Il 2,4% del totale del Piano è invece destinato alla “riduzione di contributi datoriali” a favore delle aziende.
Gli interventi sono indicati nelle 6 Missioni che hanno ad oggetto:
- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
- rivoluzione verde e transizione ecologica
- infrastrutture per una mobilità sostenibile
- istruzione e ricerca
- inclusione e coesione
- salute
Ma focalizziamoci sulla la Missione 1 che prevede innanzitutto un capitolo di Transizione 4.0 con 13,8 miliardi destinati ad aumentare produttività, competitività e sostenibilità delle imprese italiane.
- Inoltre, trovano spazio gli Investimenti ad alto contenuto tecnologico intesi come contributi per gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia.
- Troviamo poi il sostegno a politiche industriali di filiera e internazionalizzazione, con l’ obiettivo appunto di sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Sul fronte competitività e resilienza delle filiere produttive, sono messe a disposizione risorse per investimenti a sostegno delle PMI in termini di innovazione e sostenibilità, innovazioni di processo o di prodotto, finanziamento di progetti tesi a sostenere la transizione green dei processi di produzione e di gestione delle attività.
- Anche il turismo trova importanti fondi a sostentamento. Si parla nel PNRR di Turismo 4.0, con una serie di interventi messi in campo per il miglioramento e la riqualificazione dei servizi.
- Ulteriore obiettivo è innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro attraverso una strategia integrata di investimenti finanziari e di servizi di supporto.
In ultimo, verranno rafforzate le misure a favore delle ZES – Zone Economiche Speciali (Campania, Calabria, Ionica Interregionale Puglia e Basilicata, Adriatica Interregionale nelle Puglia e Molise, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale, Abruzzo e l’istituzione della ZES Sardegna). La riforma punta a semplificare il sistema di governance e favorire meccanismi in grado di garantire la messa in opera degli interventi in tempi rapidi e a favorire l’insediamento di nuove imprese.
Sono molte, quindi, le iniziative direttamente rivolte alle imprese. Certo, come in tutta la costruzione del Piano, non si tratta di bonus o finanziamenti “a pioggia”, sarà quindi importante che le imprese organizzino la loro capacità sia progettuali sia “amministrativa” di accedere ai fondi, mediante sforzi organizzativi o consulenze specifiche, evitando di lasciare passare l’occasione (quasi) unica che le si presenta di fronte con il PNRR.
In collaborazione con il Gruppo Contec nasce il progetto “Pillole di Sicurezza”, la serie di mini video dedicata alla divulgazione di tematiche di sicurezza sul lavoro.
A cura di Giovanna Berton, responsabile di Marketing & Communication Manager presso Pronext.