In questo articolo scoprirai:
1. Perché è importante impermeabilizzare controterra?
In edilizia, le infiltrazioni d’acqua sono tra i nemici più subdoli e dannosi. Non si vedono subito, ma col tempo possono compromettere la stabilità e la salubrità degli edifici. Secondo uno studio recente, oltre il 30% delle problematiche strutturali derivano da infiltrazioni di acqua nel terreno, con conseguenti danni che compromettono la sicurezza e la durabilità degli stessi edifici.
Quando l’umidità arriva dal terreno, l’unica soluzione efficace è un’impermeabilizzazione controterra fatta a regola d’arte.
Questa operazione è molto importante e delicata, e serve a proteggere tutte le parti della struttura che entrano in contatto diretto con il terreno – fondazioni, platee e muri interrati – e a impedire che l’acqua si insinui, causando danni sia estetici che strutturali e ambienti insalubri.
A differenza delle impermeabilizzazioni orizzontali, qui l’acqua non scorre in superficie: spinge, con forza costante, dall’esterno verso l’interno. Per questo è necessario utilizzare sistemi che siano in grado di resistere a una pressione continua, anche in presenza di falde acquifere, zone argillose, terra grassa o umida in generale.




2. Preparazione del supporto: drenaggio, malta tixotropica e primer
C’è un altro elemento da non sottovalutare quando si parla di impermeabilizzazione controterra: il drenaggio. Anche il miglior prodotto, da solo, non può far fronte a un accumulo costante di acqua intorno alle fondazioni.
Per questo, la progettazione di un buon sistema drenante – fatto di pozzetti, reti drenanti e pendenze correttamente impostate – è parte integrante del lavoro. È ciò che consente all’impermeabilizzante di fare il suo dovere senza essere sovraccaricato.

Altrettanto importante è anche avere un supporto pulito, asciutto e compatto da cui partire perché il prodotto impermeabilizzante deve aderire il più possibile alla parete in modo da evitare infiltrazioni di alcun tipo. Per questo, la fase iniziale prevede una pulizia approfondita del calcestruzzo, l’eliminazione dei distanziali sporgenti e, se necessario, il ripristino delle superfici con prodotti come SPEEDCEM, una malta tixotropica ad alte prestazioni che assicura planarità, adesione e resistenza in tempi rapidi.
Ricorda: rimuovere oli disarmanti, polveri o residui di cantiere è fondamentale per garantire che l’impermeabilizzante possa aderire in modo omogeneo e duraturo.
In alcuni casi è consigliabile (o necessario) applicare un primer prima di stendere l’impermeabilizzante per migliorarne l’adesione. Vediamo assieme quali possono essere questi casi:
- su supporti assorbenti come il calcestruzzo grezzo come primer si utilizza IMPELAST diluito con acqua. Se vuoi sapere di più su questo prodotto clicca qui.
- se la superficie è compatta e liscia? puoi utilizzare il PRIMER B4 che aumenta la tensione superficiale.
- per superfici critiche che necessitano di un prodotto di eccezionale adesione è disponibile anche BK10, un primer bicomponente ad elevate prestazioni.
3. IMPEFOND: resina impermeabilizzante elastica
Dopo aver preparato adeguatamente il supporto, entriamo ora nel vivo dell’impermeabilizzazione. Würth ha sviluppato IMPEFOND, proprio per rispondere alle esigenze dei professionisti che affrontano lavorazioni controterra. Si tratta di una pasta monocomponente elastomerica, in emulsione acquosa, rinforzata con granuli di gomma che ne aumentano la resistenza e l’autoprotezione.
La sua elasticità consente al prodotto di seguire le micro-deformazioni naturali del calcestruzzo senza fessurarsi, mentre la resistenza alla compressione lo rende perfetto anche per i reinterri, dove il materiale impermeabilizzante è sottoposto a stress elevati.
L’applicazione è semplice e rapida: una singola mano, stesa con spatola americana, permette di ottenere uno spessore di circa 3 mm.
Il segnale visivo che il lavoro è fatto correttamente? Quando i granuli affiorano in superficie, lo spessore è quello giusto.
📌 Riassumendo, cosa lo rende così efficace?
– Si adatta alle micro-deformazioni del calcestruzzo, senza creparsi.
– Resiste alla compressione e allo stress del reinterro.
– Non ha bisogno di una membrana protettiva aggiuntiva.
Una volta applicato, IMPEFOND richiede un tempo di asciugatura che va dalle 72 alle 96 ore, a seconda delle condizioni atmosferiche. è fondamentale rispettare i giusti tempi: reinterrare troppo presto potrebbe compromettere tutto il lavoro: Per risparmiare tempo si può lavorare a lotti e organizzare gli spazi in maniera precisa.
4. WATERSTOP FONDAMENTA R per superfici irregolari
Quando la superficie da trattare è disomogenea o presenta irregolarità marcate, entra in gioco Waterstop Fondamenta R, una resina monocomponente arricchita con perle di polistirolo, capace di adattarsi anche a murature a blocchi, angoli stretti o superfici non planari. Trattandosi di una lavorazione più tenace ci vogliono due mani, a distanza di 24 ore. Si applica facilmente con pennello o spatola e garantisce ottima copertura.
5. Conclusione: Würth, un partner affidabile per una protezione duratura
Würth mette a disposizione dei professionisti soluzioni tecniche affidabili e certificate, pensate per garantire impermeabilizzazioni controterra efficaci, durature e semplici da applicare.
Würth propone due soluzioni complementari per l’impermeabilizzazione di pareti controterra e fondazioni:
- IMPEFOND, per superfici regolari in calcestruzzo
- Waterstop Fondamenta R, per superfici irregolari e murature miste
La qualità dei prodotti, unita a una corretta progettazione e posa, permette di proteggere davvero le strutture interrate e prevenire infiltrazioni che, col tempo, potrebbero trasformarsi in gravi problemi.