Il portale tecnico Ingenio ha recentemente intervistato l’Ing. Alessandro Armanini dell’Ufficio Tecnico di Würth Italia sui sistemi di protezione passiva all’incendio della gamma FIRESEAL®, in particolare sui sistemi di sigillatura.
Quando si parla di sistemi di protezione passiva per la prevenzione incendi molto spesso si pensa a pareti, solai e porte sbarrafuoco. Tuttavia, ricoprono una grande importanza anche i sistemi di sigillatura.
Qui riportiamo una sintesi dell’intervista.
Ing. Armanini, cosa sono i sistemi di sigillatura e quando si utilizzano?
Durante una progettazione antincendio, il professionista per prima cosa deve individuare i locali appartenenti a uno stesso compartimento. Si tratta di macrozone all’interno dell’edificio che sono delimitate da pareti, solai o altri elementi strutturali che devono garantire resistenza, ermeticità ai fumi e la capacità di isolamento termico per un determinato arco temporale. Nel momento in cui in cantiere si eseguono delle applicazioni impiantistiche solitamente è necessario attraversare più compartimenti, in poche parole “perforando” le componenti (strutturali e non) si interrompe la continuità dell’elemento che serve a garantire l’isolamento della cella. Ed è qui che entrano in gioco i sistemi di sigillatura: tali soluzioni vengono impiegate per ristabilire la continuità di resistenza, isolamento ed ermeticità di tali elementi.
In che modo i sistemi di sigillatura proteggono l’edificio dall’incendio evitando che fiamme, fumi, vapori o gas si propaghino?
I prodotti sono diversi e lavorano in modo differente a seconda della loro composizione. Alcuni reagiscono con il caldo e, aumentando di volume, creano una barriera protettiva che funziona come un “tappo” e garantisce isolamento termico. Altre soluzioni invece, si basano sulla reazione di principi chimici derivanti da vernici ablative, tali per cui, in contatto con la fiamma, assorbono il calore e rilasciano vapore acqueo che va ad abbassare la temperatura superficiale del punto di attraversamento. Altri prodotti ancora, che definiamo “statici”, non reagiscono e quindi lavorano con la loro inerzia, per esempio alcune malte. In conclusione, a seconda della struttura chimica, i diversi sistemi reagiscono in maniera differente all’evento incendio.
Tra i tanti prodotti a marchio Würth, vi è anche la gamma dedicata alle soluzioni antifuoco. Che tipo di sistemi proponete?
Würth ha sviluppato i prodotti per la compartimentazione passiva che non lavorano sulla prevenzione dell’incendio, ma sul suo contenimento. Vi sono due tipologie di prodotti: una per l’impiantistica meccanica e quindi per le tubazioni combustibili (quelle realizzate in plastica) e incombustibili (quelle in acciaio, acciaio inox o rame) e una che riguarda l’impiantistica elettrica, per cui fasci di cavi, tubi porta cavi, canaline e passerelle. In alcuni casi poi, vi sono prodotti che si prestano per entrambi gli ambiti.
La gamma Fireseal include vari prodotti: schiume antifuoco, siliconi, cordoni, sigillanti, nastri, collari e manicotti. Quali sono i criteri che devono guidare il professionista nella scelta del sistema più adatto?
Per scegliere bisogna innanzitutto partire dalla tipologia di impianto che si deve sigillare, valutare quindi se si tratta di impiantistica elettrica o meccanica. In un secondo momento occorre capire se l’attraversamento è singolo o multiplo, dove passano più cavi, oppure misto, ossia quei casi in cui vi sono aperture attraversate da cavi, tubi porta cavi ma anche tubazioni di diversa natura. Dopo queste prime analisi va valutata la tipologia del supporto e quindi se l’intervento è su una parete in muratura o in cartongesso perché in tal caso cambiano i parametri e la tipologia di prodotto da applicare. Un altro aspetto da individuare è il valore di resistenza (EI) che si vuole ottenere che deve essere concorde a quello della parete o del solaio oggetto dell’intervento di sigillatura.