L’utilizzo di isolatori sismici è solo uno dei possibili interventi per ottenere un significativo miglioramento sismico di un edificio.
Le operazioni di isolamento sismico, inoltre, rientrano nel SismaBonus: danno diritto quindi a incentivi che possono raggiungere il 110% di super bonus, previsto dal Decreto Rilancio del 2020.
Vediamo allora di capire che cosa attesta la resistenza sismica di un edificio, come costruire antisismico e quali interventi possono essere eseguiti su un fabbricato già esistente.
Certificato di Classificazione sismica: quanto costa, come funziona e quali sono le classi sismiche
Il documento che attesta il rischio sismico di un edificio è il Certificato di Classificazione Sismica. Viene redatto da un tecnico abilitato e attribuisce allo stabile una delle seguenti 8 classi di rischio: A+, A, B, C, D, E, F, e G dove A+ è il punteggio migliore, G il peggiore.
Tale classificazione è obbligatoria per:
- tutti i fabbricati di nuova costruzione
- gli edifici in cui si effettuano opere di adeguamento
- la richiesta di incentivi per l’esecuzione di alcuni interventi tra cui l’applicazione di isolatori sismici o altre azioni di isolamento sismico.
Il costo del Certificato di Classificazione Sismica varia a seconda della tipo di immobile e di altri fattori. Non esiste quindi una tariffa unica ma va valutata per ogni singolo caso.
Come capire se un fabbricato è antisismico e se necessita di interventi di miglioramento sismico
La definizione del rischio sismico è quindi fondamentale per capire la solidità di un fabbricato in caso di terremoto.
La valutazione tiene conto di vari fattori tra cui la destinazione d’uso dell’edificio, l’ubicazione, i materiali con cui è realizzato e le sue caratteristiche costruttive.
In particolare valuta due parametri, espressi in percentuale:
- L’indice di sicurezza IS-V. Chiamato comunemente “Indice di Rischio Sismico”, indica i danni attesi da un evento sismico su un determinato edificio. Determina quindi l’SLV, lo Stato Limite di Salvaguardia della Vita.
- La PAM (Perdita Annuale Media Attesa) ovvero un parametro che valuta le perdite economiche causate da danni strutturali e non solo.
La durata del Certificato di Classificazione Sismica è limitata nel tempo e non può superare la durata nominale della struttura stessa.
Come costruire antisismico: tipologie di isolatori sismici e loro funzionamento
Uno dei principali interventi di isolamento sismico prevede l’utilizzo di isolatori sismici da porre alla base della struttura dell’edificio. Gli isolatori quindi hanno il compito di assorbire, in modo parziale o totale, le oscillazioni sismiche del terreno, isolando quindi l’edificio dal suolo.
Esistono vari tipi di isolatori sismici, utilizzabili sia in fase di costruzione, sia per il miglioramento sismico di fabbricati già esistenti. I principali sono:
- Isolatori elastometrici: sono formati da piatti di acciaio intervallati da strati di gomma o altro materiale elastomerico che garantiscono un’elevata rigidezza verticale e una bassa rigidezza orizzontale.
Per ottenere un maggiore smorzamento si può ricorrere anche alla variante con nucleo in piombo. Sono quindi isolatori sismici elastometrici con una parte centrale in piombo, un metallo in grado di mantenere una significativa rigidezza anche quando sottoposto a carico ciclico. - Isolatori a scorrimento a superficie piana: sono formati da un elemento di scorrimento a basso attrito che scorre su una superficie piana in più direzioni.
- Isolatori a pendolo scorrevole: sfruttano appunto, la legge fisica del moto del pendolo che, scorrendo su una superficie concava, genera un effetto ricentrante.
Come rendere antisismico un edificio esistente: altri interventi di isolamento sismico
Oltre agli isolatori, esistono altri dispositivi e interventi per il miglioramento sismico.
- Dissipatori di energia: come è facile intuire dal nome, la loro funzione è dissipare l’energia che il sisma tramette alla struttura, riducendo quindi le sollecitazioni. Vanno pertanto collocati nei punti in cui il terremoto può provocare lo spostamento di due elementi strutturali, ad esemio tra un piano e l’altro.
- Giunti strutturali: si inseriscono tra due elementi strutturali adiacenti e servono quindi ad evitare che i danni di una zona si propaghino su quella vicina.
- Materiali per il rinforzo strutturale: sono prodotti polimerici, come reti e barre di rinforzo, dall’ottima resistenza sismica. Hanno il vantaggio di garantire una lunga durata, un’elevata resistenza meccanica e una bassa invasività. Sono inoltre veloci da applicare e facilmente sagomabili.
- Consolidamento di murature, solai o struttura in legno: per ottenere un miglioramento sismico può essere necessario intervenire anche a livello di muratura o strutture in legno. In questo caso si possono eseguire diverse operazioni di consolidamento come cerchiature, rinforzi, cuciture ecc…
- Supporti ed ancoraggi sismici: si applicano soprattutto su costruzioni in calcestruzzo e hanno la capacità di migliorare sensibilmente le prestazioni sismiche di un edificio.
SismaBonus e detrazioni del 110% per interventi di miglioramento sismico
Il Decreto Rilancio 2020 ha introdotto la possibilità per i condomini e i soggetti indicati al comma 9 dell’articolo 119 di ottenere il 110% di detrazione che può essere richiesta come sconto in fattura sul corrispettivo dovuto oppure cessione del credito d’imposta. A seguito dell’emendamento in Manovra 2021, si applica a tutti gli interventi svolti fino al 30 giugno 2022 e l’importo detraibile massimo è di 96.000€.
Chi non può usufruire del SuperBonus fa riferimento a quanto stabilito dal SismaBonus, introdotto con la Legge di Stabilità del 2017. In questo caso l’incentivo è richiedibile sia da persone fisiche (IRPEF), sia società (IRES) per interventi di miglioramento sismico di edifici residenziali o produttivi collocati in zone a rischio sismico.
L’importo detraibile massimo è sempre di 96.000€ ma la percentuale di detrazione segue una logica di premialità. Varia cioè a seconda del tipo di fabbricato e del livello di miglioramento ottenuto, come indicato in tabella.
Riduzione del rischio sismico a seguito dell’intervento | CONDOMINI | ALTRI EDIFICI |
Nessuna riduzione (classe di rischio invariata) | 50% | 50% |
1 classe sismica | 75% | 70% |
2 classi sismiche | 85% | 80% |