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La resina epossidica è piuttosto difficile da togliere e non è fatta per essere applicata e tolta a piacimento. Eppure può capitare di sbagliare la dose esatta e di dover quindi ripulire la superficie. È un’impresa delicata, ma non impossibile. Qui ti spieghiamo come rimuovere l’ancorante chimico senza corrodere la superficie o provocare ulteriori danni.

Avvertenze generali prima di rimuovere l’ancorante chimico

Ci sono vari metodi per rimuovere la resina epossidica: far raffreddare l’ancorante, riscaldarlo sino a scioglierlo o applicare un prodotto specifico che aiuti ad eliminarlo. La scelta dipende sempre dal tipo di materiale su cui è stato applicato perché, ad esempio, alcuni non possono essere surriscaldata e i prodotti chimici non sono indicati per tutte le superfici. Indipendentemente da quale sarà la tua scelta devi comunque prepararti all’operazione al meglio. Procedi quindi in questo modo:

  • pulisci a fondo la superficie su cui lavorerai, eliminando qualsiasi sporco diverso dall’ancorante chimico che stai per rimuovere
  • proteggi mani, viso e vie respiratorie con DPI idonei. La resina epossidica è piuttosto tossica, soprattutto se sciolta. Procurati quindi dei guanti che riparino possibilmente anche i polsi e una mascherina che ti protegga da eventuali inalazioni
  • mantieni l’ambiente di lavoro aerato, proprio per evitare di inalare sostanze tossiche
  • avanza per piccoli passi. Indipendentemente dal metodo che userai, lavora sempre solo su piccole zone, di 5-8 cm e solo una volta terminata, procedi con la successiva.

Sciogli l’ancorante chimico utilizzando il calore prodotto da una pistola termica

Un primo modo per rimuovere l’ancorante chimico è riportarlo ad uno stato liquido e raschiare quindi la superficie. Se il materiale su cui devi lavorare è legno, applica sopra un prodotto chimico specifico, come ad esempio l’acetone, e lascia agire per almeno 1 ora prima di scaldarlo. Se invece l’ancorante è stato applicato su marmo, cemento, plastica, metallo o vinile, procedi pure con il riscaldare la zona. L’acetone reagirebbe solo con il rivestimento superficiale ma non penetrerebbe negli stati sottostanti quindi rischieresti solo di danneggiare la superficie.

Scalda quindi la superficie con una pistola termica sino a far fondere (o almeno ammorbidire) la resina e, quando è ancora calda, asportala con una spatola o un rasoio. Procedere per piccoli segmenti è fondamentale altrimenti non riuscirai a mantenere una temperatura costante su tutta la superficie, con il rischio di far risolidificare alcune parti di ancorante e non riuscire più a rimuoverle.

Elimina l’ancorante chimico facendolo raffreddare

Veniamo ora ad un procedimento opposto. Se prima abbiamo usato il calore, ora utilizziamo il freddo. Procurati quindi un refrigerante spray per raggiugere facilmente la parte da trattare. Per rimuovere l’ancorante chimico devi aspettare che si congeli e indurisca: sono sufficienti pochi istanti. Con una spatola o un martello di gomma elimina quindi la resina e rimuovi i trucioli. Se la resina non è ancora completamente cristallizzata applica nuovamente il prodotto refrigerante altrimenti rischi di arrecare solo danni alla superficie.

Utilizza prodotti chimici specifici per ammorbidire la resina epossidica

In commercio esistono vari prodotti chimici specifici per eliminare le resine epossidiche. Prima di acquistarli leggi sempre le specifiche tecniche e i materiali su cui puoi applicarli, verificando che non corrodano la superficie. Leggi attentamente anche i dosaggi, che variano da prodotto a prodotto. A seconda delle indicazioni, applicalo direttamente sulla superficie oppure su un panno che userai per distribuirlo sull’area di lavorazione. Lascia quindi agire per il tempo indicato e procedi con l’eliminazione dell’ancorante chimico, con una spatola o simili. In alcuni casi, prima di raschiare la resina, può essere necessario neutralizzare l’agente chimico con soluzioni specifiche come fosfato di sodio diluito in acqua calda. Terminata la rimozione della resina epossidica lava bene la superficie trattata con un panno umido imbevuto di acqua

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